di MARIO
ATZORI
![](menohrah%20006a.jpg)
![](menohrah%20009a.jpg)
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Tracce
di comunità ebraiche ad Aidomaggiore
Nel
19 d.C., la comunità ebraica a Roma era in forte espansione, gli ebrei
acquisivano potere e ricchezza e creavano
problemi al potere di Roma.
In Sardegna intanto i sardi pellìti
scendevano dai loro rifugi nelle montagne e con le loro
“bardanas” depredavano i carichi di grano ed altre derrate alimentari
dirette nella capitale
dell’impero.
Allora l’imperatore Tiberio decise di deportare in Sardegna 4000 ebrei,
probabilmente giovani addestrati alle armi per combattere i Sardi ribelli
promettendogli appezzamenti di terra posti ai confini dei territori
colonizzati interdicendoli però al loro culto giudaico. Verosimilmente
approdarono nel porto di Tharros e risalendo il Tirso occuparono diversi
punti strategici nel Guilcier, che confinava con le Barbagie.
Non si hanno notizie di scontri armati degni di nota, è probabile una
loro integrazione sia con i
Sardi romanizzati sia con quelli ribelli.
Tracce archeologiche di questo momento sono delle iscrizioni funerarie,
delle menorah incise su lucerne o tegole ed altri simboli come la stella
di Davide (foto 4)
o la Torah (foto5).![](torah.jpg)
Alcuni giorni fa, il Signor Gian Pietro Zara, studioso di fatti ebraici
che ha scritto il libro
“I cognomi sardi di origine ebraica”, mi ha fatto notare una pietra
molto interessante (foto 1 e 2 che è possibile
ingrandire) che si trova sul sagrato della chiesa di San Gavino ad
Aidomaggiore, dovrebbe trattarsi di una lapide funeraria con su scolpita
una Menorah (il candelabro ebraico che ardeva con l’olio santo nel
tempio di Salomone) la Torah (con questo termine si indicano i primi
cinque libri del Tanakh, conosciuti col nome di Pentateuco dell’Antico
Testamento: Genesi, Esodo, Levitino, Numeri e Deutoronomio) scritta su
pergamena avvolta in un rotolo e due
rami d’ulivo.
Un’altra pietra con su scolpita la Stella di Davide (foto
4) si trova nel muro di una casa in piazza Parrocchia ed ancora
un’altra menorah stilizzata in un altro muro sempre della stessa casa.
La pietra con la menorah e la Torah proviene dal villaggio di Sa Bastia,
presso il novenario di Santa Maria, che è stato
abitato dal periodo prenuragico, ma anche in periodo punico, romano e
medievale. Nelle vicinanze di Sa Bastia è presente una necropoli di
periodo romano con una moltitudine di urne cinerarie distribuite sul
territorio.![](sabastia1.jpg)
Una singolare scoperta l’ho fatta navigando in internet: in Palestina,
nella regione della Samaria, su una collina a 10 Km N.O. di Nablus,
sussistono le rovine di una antica città Erodiana risalente al 900 a.C.
chiamata “Sabastia” (tutto attaccato) (foto3),
famosa perché si tramanda che nel suo teatro, Salomè avesse eseguito il
ballo dei sette veli. E sempre in questa città vi è la tomba di San
Giovanni Battista.
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Secondo il mio punto di vista si tratta di una coincidenza sorprendente
che nel nostro villaggio si trovi lo stesso toponimo palestinese, questo
si spiegherebbe solo con la presenza di una comunità ebraica in periodo
romano di cui abbiamo una traccia, seppure labile, con questa lapide
funeraria.Il defunto Prof. Lello Fadda mi disse tempo fa che anche la scomparsa
villa medievale di Likeri o Liqueri (situata nelle adiacenze di Santa
Greca) legava le sue origini ad una antica comunità ebraica, del resto
anche qui sono presenti in superficie diverse urne funerarie di periodo
romano, che documentano la presenza di un avamposto militare per il
controllo della valle del Tirso.
Cognomi presenti ad Aidomaggiore di
probabile origine ebraica:
Ara, Atzeni, Atzori, Baragone, Campus, Carta, Del Rio, Fadda, Farina, Lai,
Latte, Lodde, Marras, Masia, Mele, Melis, Piga, Sanna.
Prendiamo ad esempio il cognome “Atzori” potrebbe derivare
dall’ebraico “ATZOR”
= nome di città dell’asia minore (Antico Testamento – Giosuè –cap. 11 vers. 1). Oppure più probabile
dall’antico cognome sardo De Zori (ebraico
“Zori” significa di Tiro; Antico
Testamento 1° libro dei Re
cap. 7 vers. 13 etc..
“Tzor” era chiamata
anche l’antica lama di pietra di selce usata per la circoncisione.
Il criterio adottato da G.P. Zara per la ricerca è stato in primo luogo
quello della assonanza fonetica che ha consentito la primaria
individuazione del cognome come di provenienza ebraica, in secondo, la
convalida sul piano storico come la comparazione dello stesso sui testi
ebraici ed in primis sull’Antico Testamento.
I libri biblici, specialmente le Cronache, elencano decine di antroponimi
ebraici e restano, per Ebrei e Sardi, prima immutabile e certa anagrafe
storica.
Mario Atzori
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