Il
mio modo di Vedere
Avevo già scritto alcune pagine di
riflessione sulla questione Cimitero, quando ieri sera ho letto
la lettera del Sindaco; è plateale il riferimento a quanto ho
espresso nell’assemblea del 29 agosto e
devo ammettere che sono d’accordo con quasi tutte le
valutazione del sindaco salvo che con le espressioni che
rinunciano ad una battaglia che secondo lui è persa in
partenza, con la Regione Sardegna, non mi piace dichiararmi
sconfitto ancor prima di combattere, pertanto confermo le mie
valutazioni ed analisi e, ringraziando anticipatamente Diego
dell’opportunità datami di esprimere pubblicamente le mie
opinioni passo a scrivere le mie riflessioni.
Le valutazioni emerse nell’assemblea sulla questione cimitero,
nuova costruzione si o no, ampliamento si o no, sono piuttosto
contrastanti e controverse, meritano quindi una analisi più
profonda, scevra da sentimentalismi e da innati schieramenti
politici o di parte che potrebbero influenzare una scelta che
dovrebbe essere la più obiettiva possibile.
Ci provo ma devo ammettere con una certa difficoltà.
Per prima cosa una osservazione; non credo sia aberrante il principio di
una consultazione popolare sia espressa attraverso l’assemblea
sia attraverso un referendum, caso mai il contrario; è
aberrante l’arbitrio, il decisionismo radicale, l’abuso di
tutte le forme di democrazia, anche tenendo in considerazione
che gli organi elettivi hanno e devono avere il potere di
decidere e governare, compreso quello di consultare la
popolazione quando lo ritengono opportuno.
Ma tornando al nostro argomento, mi sento di affermare, che il
Nostro Villaggio, è purtroppo in continua e costante
diminuzione del n° di abitanti, e non c’è stato modo in
questi anni di invertire questa emorragia che sta portando
Aidomaggiore ad una lenta ma inesorabile estinzione.
Cause palesi, possono essere, la mancanza di lavoro in loco, la
oramai asfissiante supremazia della città sulla campagna,
l’abbandono di queste da parte dei giovani, poiché
considerata una attività faticosa e non gratificante, la poca
disponibilità di aree fabbricabili, anche se in questi ultimi
anni, da questo punto di vista si sono fatti grandi passi
avanti.
Forse potremo recriminare che poco è stato fatto per lo
sfruttamento delle risorse archeologiche e naturali ivi compreso
il sistema lago per valorizzare e rafforzare il tessuto
economico-sociale nostrano, però le considerazioni vanno fatte
sul presente e non sul futuribile
Ora in relazione a quanto sopra detto, un nuovo cimitero,
qualsiasi sia la sua locazione, e messi da parte i fattori
ambientali verrebbe a costare circa 2,5 mln di €uretti , un
investimento un tantino elevato credo, considerato che
Aidomaggiore non è in espansione abitativa anzi il contrario, a
meno che il trend cambi all’improvviso.
L’ampliamento dell’attuale cimitero mi pare più credibile e
realizzabile sotto tutti i punti di vista, prima di tutto la
spesa 500 mila €uretti, ed
anche altri
non secondari fattori.
La costruzione di circa 300 loculi ci proietterebbe, se fosse
vero che abbiamo circa 10 morti l’anno, speriamo sia falso, ad
esaurirli fra 30 anni, ma i morti sarebbero più dei vivi e con
il livello di nascite attuali ci troveremo con il Villaggio
ridotto a 250 abitanti, davvero una bella prospettiva; altro che
due cimiteri!
Io credo che nei prossimi anni sia necessario gestire con
oculatezza sia l’assegnazione dei loculi sia la riesumazione
delle salme dopo i trenta anni,
anche riunendo con l’assenso dei parenti, sotto una
unica tomba i familiari più stretti.
Altro aspetto problematico è la vicinanza di alcune abitazioni
e la diminuzione della distanza da esse al cimitero; non credo
al deprezzamento delle case in questione, anche perché non mi
pare esista un grande mercato immobiliare, quante richieste
d’acquisto negli ultimi anni? però il problema si pone ed è
necessario che i loro proprietari non siano penalizzati nel
futuro da vincoli abnormi, la stessa regola deve valere per
coloro i cui terreni sono
stati sottoposti a vincoli urbanistici,
per la nuova costruzione, che realizzando l’ampliamento devono
venire a cessare.
A tale proposito perché non aprire un dialogo con
l’assessorato all’urbanistica per determinare una variazione
al PUC portando la
distanza da 50 ml a 40 ml, supportando la richiesta con una
analisi dettagliata dei costi ed effettuando un raffronto tra le
due soluzioni?
Siamo sicuri che la Regione Sardegna non tenga in debita
considerazione il risparmio di circa 2,0 mln
di €uretti, destinabili tra l’altro a fonti di
lavoro, innovazione e sviluppo?
A mio parere questa è la strada da percorrere, strada che ci
consentirà di risparmiare su nuova viabilità, nuovi servizi,
nuove infrastrutture e nuove spese di gestione che il nostro
comune, considerate le attuali risorse, non sarà in grado di
sostenere.
Concludendo, sono convinto che chi è oramai andato via da
Aidomaggiore, costruendosi lavoro, interessi, affetti da altre
parti, difficilmente tornerà ad abitarci definitivamente, salvo
qualche rara eccezione, perciò a noi compete il diritto-dovere
di fare una scelta che avrà peso per il futuro. Purtroppo i
nostri MORTI non possono decidere
Fraterni
saluti grazie
Saverio
Aidomaggiore
06-09-2006
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