“
Aidomaggiore?!? E dov’è questo posto?”
ovvero:
“ Breve storia di una scelta di vita “ di
Giovanna Colomo e
Corrado Polarchi
“
Aidomaggiore?!? E dov’è questo posto? “
questa è la prima domanda che tutti gli amici e
conoscenti ci rivolgevano dopo aver appreso, stupiti, che
avevamo acquistato una casa in Sardegna.
Scusate, ci presentiamo: siamo Giovanna e Corrado, i primi
nuovi residenti nel Comune di Aidomaggiore dal gennaio 2006,
anche se fisicamente presenti in paese dalla fine del mese di
marzo.
A onor del vero, lo stupore non è stato soltanto degli amici:
anche qui ad Aido qualcuno ci ha definito “coraggiosi” nel
sentire che si proviene da Firenze, splendida città d’arte,
museo a cielo aperto, dove è possibile ammirare opere
dell’ingegno umano anche semplicemente camminando per
strada. Tutto ciò è vero, Firenze è una splendida città ma
purtroppo ha ormai assunto le caratteristiche convulse di una
metropoli senza averne la struttura urbana e risulta così
ingolfata, gravata da problemi di viabilità sempre più
difficoltosa e di inquinamento atmosferico e acustico che
rendono la qualità della vita sempre meno accettabile. Forse
è stato proprio questo complessivo deterioramento che ci ha
pian piano portato a desiderare un altro stile di vita, altri
ritmi, insomma un altro luogo in cui vivere. In effetti la
nostra decisione non è stata immediata e repentina:
inizialmente è stato un po’ come un gioco, come a volte si
fa, si diceva “ certo sarebbe bello avere una casa in
Sardegna, si vivrebbe bene, tranquilli,…” ed è stato
sempre per giocare che, alla fine del 2004, di ritorno dalle
vacanze trascorse in Sardegna tra il Sinis e l’Alto
Oristanese, abbiamo cominciato a curiosare in internet tra le
offerte immobiliari in Sardegna, privilegiando la zona dell’Oristanese.
Per molti mesi è stato il nostro passatempo preferito, è
stato lo spazio del sogno perché uscivamo dai problemi
quotidiani per progettare un’altra vita anche se, per la
verità, ci si poteva considerare sostanzialmente “
fortunati “ vista la nostra condizione di emigrati.
Corrado, ora in pensione,
aveva lavorato nell’industria metalmeccanica nello
stabilimento “ Nuovo Pignone “, (uno dei gioielli italiani ormai
svenduti!!), nel settore della ricerca e sviluppo,
stabilendosi a Firenze proveniente da Pistoia, (foto a sinistra:
panorama di Pistoia)
città nella quale è nato. Giovanna, invece, a Firenze
(nella
foto a destra: quello che hanno visto a fine dicembre 2005 dal
terrazzo della loro casa a Firenze)
ci si era trasferita circa trent’anni or sono, proveniente
da Cagliari (dove viveva e aveva studiato), con la ferma
volontà di sperimentare, verificare le proprie capacità e le
risorse che le consentissero di costruirsi una vita autonoma e
indipendente. In effetti così è stato e, dopo altre
esperienze temporanee, per circa venticinque anni il lavoro
sociale nel settore minori a rischio e handicap è stata
l’occupazione prevalente, a cui si è associata l’attività
sindacale svolta attivamente negli ultimi sei anni. Come si
diceva quindi, due persone fortunate che nel tempo libero
(tanto per Corrado e molto meno per Giovanna, dato il lavoro
ancora presente) si dedicavano al bricolage e, più in
generale, al “fai da te “ in vari settori, mettendo a
frutto la buona manualità di entrambi, con il doppio
risultato della soddisfazione personale e del vantaggio
economico del risparmio: come si dice, tutto serve, perché
tanta parte della sistemazione della casa di Aido, l’abbiamo
fatta “in proprio”, mettendo a frutto ciò che prima era
solo una passione!
Tornando alla scelta di vita, visionando le offerte
immobiliari, si è configurata meglio la casa che
desideravamo: uno spazio verde, struttura in pietra locale,
unifamiliare, non sul mare ma neanche troppo lontano da esso,
in un centro piccolo che fosse quindi tranquillo e, punto
fondamentale, economicamente accessibile alle nostre risorse
economiche. Abbiamo cominciato a stabilire qualche contatto
richiedendo informazioni più precise e nel contempo sempre più
seriamente abbiamo cominciato a valutare realisticamente le
nostre risorse finanziarie e le possibilità di cambiare per
davvero. Non ci siamo nascosti la portata dell’evento e
abbiamo cercato di valutare bene vantaggi e svantaggi, primo
fra tutti l’introito minore dato dall’assenza di lavoro
per Giovanna, almeno inizialmente: si sono quindi alternati
momenti di scoramento a momenti di speranzosa fiducia nelle
nostre possibilità, decidendo alla fine di procedere.
A maggio del 2005 veniamo in Sardegna a visionare direttamente
le case dei contatti presi: Aidomaggiore, che era già in cima
alla nostra graduatoria di preferenze, ci ha entusiasmato per
la casa, per il paese piccolo e ben posizionato, per la
vicinanza al lago Omodeo (rientra tra i ricordi infantili di
Giovanna il cui padre era di Ghilarza), per il suo essere
centrale rispetto alle principali direttrici dell’isola,
insomma abbiamo scelto Aidomaggiore, anzi Bidumajore, e
abbiamo acquistato la casa (foto a destra, fatta in
occasione della prima visita alla nuova casa). Che sorpresa per gli amici di
Firenze, quando abbiamo comunicato la decisione che,
scaramanticamente, avevamo taciuto! Dopo lo stupore anche la
paura del distacco e della possibile perdita del rapporto,
l’inizio del conto alla rovescia, fino alla data decisa per
lo spostamento, appunto marzo 2006: di contro le nostre
rassicurazioni, perché siamo convinti che la lontananza non
danneggia l’amicizia vera, anzi la esalta. E anche per noi
è cominciato un periodo di intenso lavoro di preparazione al
trasloco fino a marzo scorso e di sistemazione dopo, qui a
Bidu: giorni pieni di lavoro ma anche molto soddisfacenti,
insieme alla scoperta del paese e degli abitanti che ci hanno
accolto con molto calore e disponibilità.
La vita qui è sicuramente molto diversa, l’abbiamo ancor più
constatato dopo esser stati una settimana a Firenze nello
scorso mese di novembre: ma lasciamo questo argomento alla
prossima…puntata, quando potremo fare un primo bilancio, a
distanza di quasi un anno dal trasferimento.
Per
ora vogliamo fare a tutti i nostri auguri per il migliore 2007
che ciascuno desidera, “ cun fortuna e salude
“
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