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Due
settimane prima del 30 giugno, ci fu una riunione del gruppo che
aveva partecipato alle trasferte carnevalesche e alla rassegna
folcloristica di Sassari: l’oggetto dell’incontro era l’invito
arrivato ad Aidomaggiore per partecipare all’iniziativa di Busachi,
la 3^ edizione del Carnevale Estivo e alle manifestazioni che si
tengono a Ghilarza in occasione dei festeggiamenti per S. Palmerio.
Poiché ancora non si è presa una decisione definitiva in merito ai
costumi, ci si è confrontati su come partecipare alle
manifestazioni, dato che gli inviti arrivano in ordine alla
particolarità del ballo “sa cointrotza” e quindi sono
essenziali i tre suonatori (tumbarinu, triangolo e organetto), ma
anche i ballerini che mostrino come questa danza si balla.
Dopo il democratico confronto di opinioni, si è deciso che ci
sarebbero stati due terzetti di suonatori e un gruppo di
accompagnatori che, in “borghese”, avrebbero ballato.
Il gruppo che parte da Aidomaggiore è formato soprattutto da
giovani che, con molta disponibilità, hanno mantenuto fede
all’impegno preso in sede di riunione: arriviamo a Busachi con
buon anticipo e quindi c’è il tempo di una breve visita nel
centro del paese per alcuni degli adulti, mentre i giovani si
rifocillano da Susanna Medde (alla quale abbiamo invaso la casa!).
Il clima nel paese è quello tipico che si vive in queste occasioni:
i gruppi partecipanti si preparano vestendo le proprie maschere e
scherzando, ci sono incontri occasionali di amici che si salutano
calorosamente, via vai degli addetti dell’organizzazione che
provvedono egregiamente alle necessità che si manifestano.
Verso le h.19 inizia la sfilata: apre Aidomaggiore, con il primo
trio di suonatori (Attilio Licheri, Tino Medde, Giuseppe Corda),
segue il gruppo dei ballerini, dietro i quali si posiziona il
secondo trio (Marco Ziulu, Paolo Virdis, Angelo Medde), entrambi i
terzetti sono vestiti con l’abbigliamento dell’occasione;
seguono nell’ordine “Sos Tumbarinos” di Gavoi, “Su
Maschinganna” di Busachi, e ancora “Mamutzones antigos” di
Samugheo, “Mamutzones” di Aritzo, “Sos Colonganos” di Austis,
mentre ai lati della strada tanta gente segue la sfilata con
interesse, divertendosi al suono dei musicanti e alle
rappresentazioni rituali delle maschere, non perdendo occasione per
fotografare e filmare.
Anche il gruppo dei nostri ballerini ha riscosso vari applausi lungo
il percorso: bisogna sottolineare che, per quanto pochi e senza
l’apporto di nessun adulto, sono stati capaci di mostrare
egregiamente lo svolgersi della danza e perciò vanno citati tutti
individualmente, Davide Carta (che guidava), Ilaria Barranca, Lorena
e Monica Ara, Roberta Canopia, Cinzia Corda, Antonella Putzulu e a
loro va un plauso speciale per essere stati capaci anche di superare
la timidezza che inevitabilmente prende in queste occasioni, insomma
bravi, bravi, bravi! Naturalmente altrettanto bravi sono stati i due
terzetti di suonatori, anche perché la vicinanza del gruppo di
Gavoi (con un enorme tamburo) spesso rendeva difficile seguire il
ritmo, soprattutto per il secondo trio, che però è stato
all’altezza del primo trio.
Al termine della sfilata, nello spiazzo antistante i resti
della chiesa di S. Domenico, dopo le ultime rappresentazioni dei
gruppi mascherati, è stato offerto un rinfresco a base di dolci e
bevande, molto gradito a tutti i partecipanti stanchi e assetati
dopo un caldo pomeriggio di movimento. Il programma della serata è
proseguito con cena e canti a cui, però, la maggior parte del
gruppo non ha partecipato, preferendo rientrare ad Aidomaggiore per
riposare, vista la partenza all’alba del giorno successivo per
coloro che avrebbero partecipato alla gita sul trenino verde. Ci
siamo salutati con un beneaugurante “ad ateros annos”. |