GLI APPROFONDIMENTI DEL DIARIO: 11/07/07.
domenica primo luglio c'è stata la gita sociale della Pro Loco Aidomaggiore nel suggestivo itinerario del trenino verde nella tratta Mandas-Sadali che dall'alta Marmilla porta alla Barbagia di Seulo.
note di GIOVANNA COLOMO e di ADRIANO MASIA - foto di CORRADO PALARCHI e ADRIANO

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La gita di domenica 1 luglio è stata una bella occasione di ritrovo e di svago per i partecipanti, che hanno risposto assai numerosi all’iniziativa promossa dalla pro loco. È giusto ricordare che questo viaggio è stato possibile anche e soprattutto grazie ad un finanziamento erogato dal consorzio BIMF (Bacino Imbrifero Montano del Flumendosa), a favore della Pro Loco, che è servito per coprire interamente le spese di viaggio del trenino verde e dei rispettivi collegamenti con le stazioni. A questo proposito il presidente Adriano Masia ringrazia l’assistente sociale Giovanna Fadda e l’assessore Maria Lussoria Masia, per la collaborazione al disbrigo delle pratiche inerenti la domanda di finanziamento.
Partenza alle h.7, (praticamente quasi l’alba!) da Aidomaggiore: l’autobus è puntuale e il nutrito gruppo di gitanti inizia l’escursione. Saluti, chiacchiere, battute fra i partecipanti mentre ci si dirige verso Mandas, dove ci aspetta il “trenino verde”, più precisamente il trenino delle Ferrovie della Sardegna, meglio note come “ferrovie complementari” che percorre una delle tratte coperte da questi treni piccoli e d’altri tempi, quasi pezzi dell’ottocento.
Il percorso in autobus è tranquillo e rilassante, arriviamo a Mandas nell’orario previsto, in una stazione piccola che sta subendo lavori di ristrutturazione e adeguamento alle mutate esigenze turistiche, il treno è pronto e si sale. La nostra destinazione è Sadali, nelle cui vicinanze ci sono delle grotte, Janas, che visiteremo. Il primo tratto del percorso è poco interessante dal punto di vista del paesaggio, basse colline coltivate a vigna e grandi balle di fieno seminate nei campi dove è stata fatta la mietitura. Ma man mano che ci si avvicina al Flumendosa il paesaggio si fa più interessante: il trenino arranca su salite impervie, in mezzo a strette pareti di roccia, scavata appositamente per consentire il solo passaggio di un treno di quelle dimensioni; in molti punti del percorso si costeggia uno strapiombo che finisce diretto in acqua ma la vista del panorama sul lago è talmente bella e suggestiva da distrarre l’attenzione. Tutti, infatti, si alzano dai sedili del treno e si avvicinano ai finestrini, per osservare la vista del lago letteralmente incastonato fra le alte colline. La strada ferrata segue un percorso che costeggia il bacino, offrendo differenti visuali dei medesimi angoli: mentre costeggiamo, vediamo sul lago il battello che ne fa il giro, carico di turisti. Anche noi facciamo delle soste, scendiamo dal treno in due punti particolari, uno è un belvedere: in località “Palarana”, in territorio di Villanovatulo, e l’altro è la visita all’interno di una delle stazioni sul percorso, stazione che pare fosse punitiva (cioè vi veniva relegato chi aveva commesso qualche infrazione), dotata di quanto serviva per viverci stabilmente, certo con ben pochi agi, e con pipistrello annesso (che ha creato un fuggi-fuggi generale dall’interno).
Arriviamo a Sadali dove un autobus ci conduce alle grotte di Janas, che prendono il loro nome da alcune concrezioni che all’interno fanno pensare a figure di donna pietrificate, e che la leggenda assimila a delle fate (janas, appunto): le grotte sono belle da visitare, anche se nel percorso vi sono alcuni punti piuttosto difficili da superare per accedere alle varie stanze che si susseguono, avanzando progressivamente all’interno della terra; oltre alcune caratteristiche di colori e forme originali formate dalle stalattiti e dalle stalagmiti (per le quali rimandiamo alle foto), la nota rilevante è la temperatura costante di circa 14° C e il tasso di umidità, che raggiunge il 100%, in altre parole un luogo “fresco”!  Tornati all’esterno, ci si sente tutti un po’ lucertole alla ricerca del caldo sole, dopo di che, visto che lo stomaco comincia a reclamare attenzione, il gruppo si dedica al rito del pranzo, i più al vicino ristorante “is Janas” dove si è potuto assaporare uno squisito menù turistico sadalese, e un piccolo gruppo sotto le piante, nell’area pic nic attrezzata. Dopo il relax necessario, arriva l’autobus che ci riporta a Sadali, distante circa 2 km. Qui ci si ferma a fare qualche giro, in visita ad alcune delle particolarità del paese tra le quali, degna di nota, è sicuramente una fresca cascata con una sorgente di acqua potabile e una chiesa, San Valentino, poco interessante all’interno ma con un portale e un rosone sulla facciata degni di nota. Oltre a ciò qualcuno ha visitato una casa museo, una antica abitazione con tutti gli attrezzi della vita quotidiana e del lavoro di un tempo, e anche una sorta di piccolo pseudomuseo degli strumenti musicali. Ma la particolarità del paese è senz’altro la presenza di tantissime fontane e canalizzazioni, tanto da far meritare al luogo il nomignolo di “paese nell’acqua”.
Alla spicciolata il gruppo ritorna verso la stazione, dove attendiamo l’arrivo del trenino per il viaggio di ritorno, percorso inverso all’andata, con lo stesso tempo di percorrenza (circa due ore di movimenti sussultori, impossibile sonnecchiare!). All’arrivo a Mandas riprendiamo il nostro autobus e ripartiamo verso Aidomaggiore, con una sosta a metà percorso per mangiare, proseguendo il viaggio in stato di semi sonno alcuni, in varie chiacchiere alcuni altri: la giornata è stata intensa, interessante ma anche molto stancante e quando si arriva, alle h.23 circa, c’è un veloce salutarsi per dirigersi a casa, a dormire ma, questa volta, sul comodo letto di casa!

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