GLI APPROFONDIMENTI DEL DIARIO:
12/10/07.
Il gruppo di Aidomaggiore ha partecipato lo scorso 6 ottobre alla manifestazione “Sa innenna a s’antiga“ svoltasi a Norbello

note di GIOVANNA COLOMO - foto di CORRADO PALARCHI che si possono ingrandire.

"sa cointrotza"

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“ Sa innenna a s’antiga “ (la vendemmia all’antica) – Norbello, 6 ottobre 2007
Nel periodo classico dell’uva e della vendemmia, non poteva mancare una manifestazione che richiamasse alla memoria dei più anziani,
e nel contempo facesse conoscere ai più giovani, i riti della produzione del vino secondo quelle che erano le regole nei tempi andati, quando nelle campagne tutto era  opera  prevalentemente   dell'uomo, con  il  solo   aiuto   di 

qualche animale e degli attrezzi fabbricati anch’essi in modo artigianale: questo è stato il tema della iniziativa di Norbello, alla quale è stato invitato, e ha partecipato con entusiasmo, anche il nostro gruppo di musica e ballo “sa cointrotza”.
Nella settimana precedente il gruppo si è incontrato per le prove e l’appuntamento per la trasferta a Norbello è stato fissato alle h. 15 presso il Centro di Aggregazione, dato che l’inizio della   manifestazione era stabilito per le h. 15.30.
Insieme al nostro gruppo erano stati invitati i gruppi di Ghilarza, Abbasanta, Ula Tirso, oltre la presenza del gruppo dei padroni di casa; per fortuna le condizioni atmosferiche hanno aiutato la manifestazione, mantenendo un cielo pulito e terso (dopo una mattinata caratterizzata dalla pioggia che si era abbattuta con forza in tutta la zona), così che si è potuto rispettare il programma che prevedeva inizialmente la sfilata dei gruppi per le vie del paese, intervallata dalle soste predefinite per l’esibizione dei gruppi, ciascuno nel proprio ballo.
Naturalmente il corteo era aperto dal carro tirato da due buoi, sul quale era sistemato un grosso tino pieno d’uva, pronta per essere pestata, quando fosse stato il momento; dietro veniva il gruppo dei padroni di casa, poi Abbasanta, il nostro gruppo e, a seguire nell’ordine, Ghilarza e Ula Tirso.
In questa occasione il nostro gruppo aveva una formazione più ampia rispetto alle precedenti, infatti il corteo era aperto da un gruppo di bambini vestiti in costume, dietro i quali seguiva il trio classico dei suonatori, Tino Barranca Attilio Licheri Tino Medde, ai quali ogni tanto si univano i due suonatori più giovani, Giuseppe Corda e Marco Ziulu con i propri organetti. Nella prima sosta si è esibito il gruppo di Norbello mentre il nostro gruppo si è esibito nella seconda sosta, in piazza della Donna, dopo il gruppo di Abbasanta; l’esecuzione è stata molto bella e il gruppo davvero bravo, mostrando intrecci e serpentine che hanno riscosso nutriti e calorosi applausi dagli spettatori che, nel frattempo, si erano assiepati lungo il percorso; naturalmente molto bravi anche gli altri gruppi, ma ancora una volta si è evidenziata la particolarità del nostro ballo che, veramente, si differenzia completamente da ogni altro e, in queste occasioni appare ancor più chiaro, quando altri gruppi danzano con ritmi e figure belle ma sicuramente più diffuse o simili tra loro: perdonate la parzialità ma credo sia comprensibile e forse anche accettabile un po’ di sano campanilismo!
La sfilata si è chiusa nella piazza da dove era partita e dove l’organizzazione aveva approntato il palco per l’esibizioni successive di tutti i gruppi partecipanti; a questo punto il programma prevedeva la dimostrazione pratica della pigiatura del vino all’interno del tino, dove un uomo con i calzoni rimboccati e a piedi nudi schiacciava l’uva, facendo uscire un piccolo getto di mosto che veniva raccolto in un recipiente, mentre le vinacce erano raccolte a parte.
Terminata la rappresentazione, l’attenzione si è nuovamente centrata sul palco, dove hanno ricominciato ad esibirsi nei propri balli i gruppi presenti ed anche Aidomaggiore ha replicato “sa cointrotza”, con rinnovato apprezzamento da parte del pubblico presente che, in buona parte, non aveva assistito all’esibizione durante la sfilata; ci sono stati molti commenti positivi, soprattutto da tanti spettatori che vedevano per la prima volta l’esecuzione del nostro ballo e perciò si può affermare, a buon diritto, che anche in questa occasione il nostro gruppo folk ha realizzato uno degli obiettivi che si è posto, cioè l’ampliamento della conoscenza di Aidomaggiore e della tradizione della sua musica e del suo ballo.
Per finire la serata, il programma prevedeva la cena a base di carne di pecora e maialetto, cena squisita che una buona parte del nostro gruppo ha apprezzato e gustato, mentre qualcuno ha preferito tornare in paese: anche questa esperienza si è chiusa con un bilancio positivo e quindi “ad ateras bortas” !


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