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GLI
APPROFONDIMENTI DEL DIARIO:
25/10/07. A AIDOMAGGIORE si festeggia San Gavino. Queste note di Mario
Atzori assieme ad altre foto tratte dal sito |
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La
storia:Siamo
nel 303 D.C. Il sacerdote Proto e il giovane diacono Gianuario, originari
di Turris (oggi Porto Torres) in Sardegna, vengono denunciati, in ossequio
all’editto di persecuzione di Diocleziano e di Massimiano, al preses
della Sardegna e della Corsica, Barbaro. Il magistrato, che allora si
trovava in Corsica, li fa condurre alla sua presenza e chiede loro quale
fede professino. Davanti alla risolutezza dei due cristiani, Barbaro fa
deportare Proto in un'isola dell'arcipelago della Maddalena, mentre
trattiene Gianuario con la speranza di convincerlo ad apostatare. In un
secondo tempo si reca in Sardegna conducendovi Gianuario e qui dà ordine
di far rientrare dall'esilio Proto; quindi fa comparire in giudizio i due.
Durante l'interrogatorio nasce una vivace polemica anti-idolatrica
attraverso la quale i due prigionieri manifestano ancor più chiaramente
la loro fermezza; alla fine, il magistrato, sconfitto dalla dialettica di
Proto, lo fa espellere dall'aula, mentre trattiene ancora una volta
Gianuario al quale rivolge parole lusinghiere, sempre con l'intento di
conquistarne l'animo. Visti vani anche questi tentativi, ordina che siano
sospesi all'eculeo. Il magistrato, però, prima di pronunciare la condanna
a morte li consegna al soldato Gavino. Questi, sorpreso per lo spirito di
pazienza e
di pietà dei due cristiani, domanda loro di istruirlo nella loro
religione e, illuminato dalla grazia divina, si converte concedendo loro
la libertà. San
Gavino è un santo molto venerato nella parte settentrionale della
Sardegna, ma anche nel resto dell’isola, così che il mese della sua
festa, il 25 ottobre, da Lui ha preso il nome dialettale di Sant’ Ainzu
o Santu Aìni. Il suo culto potrebbe essere giunto nella nostra Comunità
già nel 1100 – 1200 periodo in cui la chiesa è stata probabilmente
edificata, come ci è stato confermato da esperti di arte romanica. La
chiesa di San Gavino sorge verso tramontana, cioè verso nord. E’ il
monumento più antico del paese, secondo una tradizione orale molto ben
radicata nell’animo della gente, questa chiesa era l’antica
parrocchiale del paese e il santo titolare il suo patrono sino alla fine
del 1400 – primi del 1500, e sino a questo periodo è stato utilizzato
il cimitero attorno alla chiesa. All’interno si seppellivano gli
appartenenti al clero, le persone particolarmente benemerite verso la
chiesa o che disponevano di un consistente patrimonio. Nel 1969, ricordo,
venne sradicato dal cortile un cipresso, plurisecolare, ormai secco e
bruciato come “tuva” dalla Leva del 59. Quando
l’Angius visitò Aidomaggiore, la chiesa di San Gavino sorgeva
all’estremità del paese. Ora è circondata dalle tante case sorte nelle
vicinanze e nella vallata sottostante. L’edificio
è costruito sopra un sito più elevato rispetto al territorio
circostante. La sua impostazione è chiaramente romanica, con la parte
absidale orientata verso est e la facciata verso ovest. In origine la
struttura aveva una pianta rettangolare, in seguito sono stati aggiunti
due corpi, alla destra la sacrestia ed alla sinistra la cappella del
Cristo (con un arco gotico forse del 1400) e l’oratorio della
Confraternita. L’attribuzione romanica è stata avvalorata dalla
scoperta di una piccola apertura, che nel passato era stata murata e
intonacata. La finestrella è delimitata ai lati da pietra di trachite
rosa ben lavorata ed ha la forma tipica dello stile romanico: allungata,
stretta, a sezione trapezoidale, cioè più larga all’interno e più
stretta all’esterno, quindi con ampia strombatura ai lati e, si affaccia
all’interno della sacrestia. L’antica
statua di San Gavino è andata perduta. Per un certo periodo fu conservata
dalla famiglia di Masia Salvatore e Ziulu Francesca, che ne curava il
legato. Come di consueto, il Santo era rappresentato a cavallo. Oggi
l’effige di San Gavino è contenuta in un retablo del 1700,
rappresentata dal quadro che fu dipinto dal pittore ghilarzese Lello Fadda
nel 1979. Nella
chiesa San Gavino è stata istituita la sede ufficiale della Confraternita
di Santa Croce, già nel 30 Aprile 1629, come leggiamo nella Bolla
pontificia, ora conservata nell’Ufficio Parrocchiale, emanata da Papa
Urbano VIII°, con il Cardinale Francesco Barberini come protettore. Nel
Libro dei morti di Aidomaggiore del 1674 la Confraternita di Santa Croce
viene chiamata indistintamente “Confradia de Santa Cruz” o
“Confradia de San Gavino”. Quest’anno
s’Impreu de Santa Rughe, come sempre, ha curato gli addobbi della chiesa
per la festa del Santo. La Santa messa è stata officiata da Don Tonino
alle 17.00.
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