…………Arrivavano a decine
incuranti del freddo e dei disagi procurati dai sentieri a tratti sconnessi
e impervi che portavano al paese. Le fatiche presto sarebbero state ripagate
dalla visione della Santa e dalla calorosa accoglienza degli amici che nelle
case li aspettavano ansiosi.
La festa di S. Lucia era molto sentita dagli aidomaggioresi
che la attendevano e la preparavano con grande impegno. Le possibilità
economiche erano molto limitate ma la generosità e la disponibilità
erano grandi.
Ciascuno nella propria casa si adoperava per ospitare nel modo migliore le
decine di fedeli, spesso amici, a volte conoscenti e non di rado semplici
devoti, che arrivavano in paese per assistere ala processione e alla messa
in onore della Santa.
Tutti quanti, uomini e donne, grandi e bambini partecipavano con devozione
alle celebrazioni religiose chiedendo grazie e offrendo preghiere ciascuno
per le proprie necessità.
…………….Il clima era allegro di
grande festa. Erano giornate davvero piacevoli…….
Francesco
arrivava da Sedilo, alle prime luci dell’alba era gia in paese, dopo un
breve giro bussò alla porta del suo ospite:”Sono Francesco” disse.-
”Entra France’ non rimanere sulla porta” gli fu risposto.
-”Come stai? E in casa stanno tutti bene? “Grazie a Dio stanno tutti
bene. Anche quest’anno S.Lucia mi ha fatto la grazia di venirla a trovare
e grazie a voi che mi ospitate la potrò onorare come Dio comanda”
rispose.
E la onorò Francesco. Per ben tre giorni e tre notti non si allontanò
dalla casa dei suoi amici mangiando e bevendo tutto quello che gli veniva
offerto.
Il quarto giorno zio Giuseppe, il padrone
di casa, visto che Francesco non mostrava intenzione di andarsene, lo prese
sottobraccio e lo portò in un sentiero all’uscita del paese.
Zio Giuseppe si fermò e gli disse: “Franzi’ du ies custu camminu?” e
Francesco rispose “Certu ca
du io.A bitte micc’ ais battiu a innoghe?” “ Ca custu este su camminu
chi ticche torrada e Sedilo” -rispose semplicemente zio Giuseppe.
……E
ancora………………………..
Era il 14 dicembre, il giorno di S.Lughiedda, Salvatore uno dei tanti
“istranzos” era stato tutta la notte a festeggiare, il vino, unica
bevanda disponibile a quei tempi, scorreva a fiumi e tutti ne avevano bevuto una
grande quantità. Il sole era gia alto e Salvatore si aggirava ubriaco e
barcollante per le vie del paese.
A un certo punto si imbattè in un brillante e simpatico giovanotto di
Aidomaggiore Giovanni Antonio. In preda alla più totale confusione Salvatore si
rivolse al ragazzo e indicando il cielo gli chiese - : “ Nara , ma custu
itt ‘ este sole o luna?” E
Giovanni candidamente –“non d’ isco, non seo de innoghe
ieo”.
…………………………………………………………………….
Anche
Mario era arrivato in paese di buon mattino e dopo aver ascoltato la messa
era andato a casa di Pietrino che lo attendeva con ansia insieme a tanti
altri amici, erano almeno una decina, tutti pronti per dare inizio ai
festeggiamenti. Un buon pranzo, semplice e neanche tanto abbondante, data
l’indigenza dei tempi, offerto con grande generosità dai padroni di casa.
E poi vino in quantità e canti e balli, giochi e scherzi in giro nelle case
del paese fino a notte fonda. E nuovamente a casa a cercare di riposare un
po’ prima di riprendere la strada del
rientro.
Mario aveva bevuto talmente tanto da non riuscire a stare in piedi. A stento
arrivò nelle vicinanze di quello che ai suoi occhi semiaperti sembrava un
giaciglio per la notte e vi si gettò sopra.
Dopo aver dormito per alcune ore si svegliò e con grande smarrimento notò
di essere incastrato in uno spazio ristretto chiuso per tre lati. Ma dove
sono finito – pensò Mario - mentre gli balenò in mente l’idea di aver
terminato i suoi giorni proprio
durante la festa di S.Lucia.
Niente paura .Semplicemente si era addormentato sopra una cassapanca
e durante il sonno era caduto in un piccolo spazio fra quella stessa
e il muro e lì era rimasto fino a quando, smaltita la sbornia, era riuscito
a rialzarsi e fare quattro risate insieme ai suoi amici .
Questi sono solo alcuni dei tanti simpatici aneddoti che i miei genitori mi
hanno raccontato sulla festa di S.Lucia. Sono tutte storie vere anche se i
nomi dei protagonisti sono stati cambiati per motivi facilmente intuibili.
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