Gli approfondimenti del diario del 04/09/08:
22-31 agosto 2008:  novena e festa di SANTA BARBARA

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SANTA BARBARA - TRADIZIONI - SITO
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nella pagina Santa Barbara 2005 la descrizione completa dei tradizionali festeggiamenti religiosi e civili 

alcune note di Monsignor Albino Sanna che ha celebrato la Messa il giorno della festa

FESTA DI SANTA BARBARA - PANEGIRICO 31 agosto 2008 - AIDOMAGGIORE - di Mons. Albino Sanna

Saluto il Parroco don Tonino, il Procuratore Signora Ada Piras e Diego Pittalis, sas massaias, e tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della festa, e tutti voi presenti.

La tradizione: in questo luogo fin dai primi secoli del cristianesimo, durante la dominazione bizantina nel VI e VII secolo, è sorta la devozione e la costruzione della Chiesa in onore di Santa Barbara, venerata nel villaggio di Ruinas, bau de Ruinas, villaggio che faceva parte dei ricchi possedimenti della Casa di Arborea, abbandonata e distrutta attorno al 1300, che si trovava proprio qui nella vallata nel luogo dove si trova il ruscello e tutt’oggi le due fontane che i gosos cantano in “cuss’abba meighinosa ch’azzis in sa domo bostra”. In seguito alla scomparsa di Ruinas la Chiesa e la devozione a Santa Barbara viene accolta da Aidomaggiore che con passione e grande impegno la ha consolidata e tramandata nelle diverse generazioni nella fede religiosa popolare fino ad oggi. La chiesa intanto era diventata fatiscente, per cui, con una decisone sofferta, nel 1954 viene demolita e costruita questa nuova Chiesa con grande concorso del popolo di Aidomaggiore sia con offerte in denaro che in giornate di lavoro,  che successivamente, fino ad oggi, è stata consolidata e resa più sicura nella sua struttura architettonica e arricchita di arredi.

La devozione a Santa Barbara si è diffusa, proveniente dall’Oriente, nel mondo occidentale, specialmente in Francia e in Italia. Conosco personalmente le due chiese o Oratori presenti a Roma, una sul Colle del Celio nella Basilica di San Gregorio e un’altra in via dei Giubbonari, adiacente a Campo de’ Fiori. Così pure nella Sardegna dove vi sono ben 37 chiese dedicate a Santa Barbara e alcune parrocchie la venerano come patrona.

Ma particolarmente qui ad Aidomaggiore vi è questa antica devozione che si esprime ogni anno con ben tre feste in suo onore: una il 4 dicembre, giorno della festa liturgica, una dopo metà maggio e infine questa festa grande a fine agosto. Le celebrazioni sono caratterizzate in particolare dalle manifestazioni religiose, novena, Messa e processione, ben curate dal parroco e dai vari procuratori, su “prozettu”, ma anche con manifestazioni civili con corse dei cavalli, balli, canti e giochi di tutti i gusti.

La vita di Santa Barbara, una ragazza pagana che si converte al cristianesimo nonostante l’opposizione del padre che la chiude in una torre e la porta, dopo tanti tormenti, fino alla condanna a morte, risale agli anni tra il 200 e il 300 dopo Cristo. E’ patrona dei Vigili del fuoco, degli artificieri, minatori e coloro che svolgono lavori particolarmente pericolosi e legati al fuoco. Nelle navi da guerra il deposito delle munizioni è denominato “Santa Barbara”. Essa è invocata anche per allontanare le morti improvvise.

Santa Barbara ha dato una forte e coraggiosa testimonianza di fedeltà a Dio, che sta al primo posto, anteponendolo anche all’amore ai genitori, come ha detto Gesù: “chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me”. Ha portato fino alla sua morte la sua testimonianza come leggiamo nel Vangelo di questa domenica: “Chi perde la propria vita per causa mia la ritrova”. A lei si può applicare anche il brano della Lettera ai Romani di questa domenica:”Vi esorto ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale”. Questo per indicare che la fede deve impregnare tutta la vita del cristiano e che l’amore vero e duraturo è quello di Dio e solo questo amore accolto e vissuto impregna quindi tutta la vita del cristiano sia nelle sue relazioni familiari, che quelle nei confronti dei parenti, amici, tutte le persone, le attività, la società. Santa Barbara ha testimoniato il suo amore a Dio fino alla morte con il martirio.

Questa festa, questa forte devozione che caratterizza questa comunità di Aidomaggiore, sia un’occasione per continuare nella fede che ci è stata tramandata e che sempre più deve essere anche oggi comunicata ai ragazzi e ai giovani. Siate orgogliosi, come i vostri padri, di questa devozione e soprattutto del nome di cristiani. Una comunità trova la sua profonda, serena e vera identità in questa fede e in questa devozione. Una identità che si manifesta in modo spontaneo e naturale nella manifestazione della fede, non ostentata, ma profonda e vissuta a testa alta, nella assidua partecipazione alle celebrazioni liturgiche promosse dalla parrocchia, nella vita di onestà e di testimonianza delle virtù cristiane, nella devozione ai santi, nelle feste popolari, nell’incontro con gli altri in relazioni di rispetto al di là della età, cultura, razza, condizione sociale, nella pratica della ospitalità e accoglienza, nella solidarietà, promozione del bene comune, nel gioire insieme.

Grazie, carissimo parroco don Tonino; grazie signora Ada, Procuratore, dell’invito che mi avete rivolto. Grazie a tutti voi. Santa Barbara continui a proteggerci. Auguri e a medas annos menzus.

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