Cari
aidomaggioresi,
più
che una decisione per me è una necessità approfittare del sito di Diego
per indirizzarvi queste parole.
Senza
alcuna pretesa, ma col cuore in mano, mi sorge spontaneo rivolgervi un
grido: RIAPPROPRIAMOCI DELLE NOSTRE TRADIZIONI!!! E il grido non è di
rimprovero, bensì di allarme! Se non corriamo ai ripari presto rischiamo
di perdere per sempre tutto l’immenso bagaglio di usanze e convenzioni
che ci hanno tramandato i nostri vecchi.
Credo
che la mia generazione sia l’ultima che ha avuto la fortuna di
conoscere, anche se già in maniera un po’ scolorita, i bei tempi andati
di novene, carnevali e feste varie, in cui si poteva assaporare il gusto
genuino e sano del vivere in un paese... quelle piccole cose, ormai quasi
dimenticate, che possono contrastare i diversi disagi della vita in un
centro così piccolo, dove molti servizi iniziano a mancare e dove, forse,
sarà sempre più difficile restare a vivere, continuando di questo passo.
I ragazzi più piccoli di me, ormai, probabilmente non hanno nemmeno idea
di queste cose, per esempio non so se tutti siano al corrente di come
funzioni una novena, tanto per dirne una…
Visto
che un nuovo boom economico e/o demografico non sembra essere alle porte,
il mio modestissimo parere è che il solo modo per restare a galla, per
restare vivi, per far restare vivo il nostro piccolo e amato paese, sia
riscoprire quei vincoli che ci legano ad esso, i luoghi e i momenti che da
sempre sono stati le tappe tipiche della vita di ogni aidomaggiorese: tra
gli altri, i novenari e le feste di Santa Barbara, Santa Maria e anche
Santa Greca, le fontane di Binz’e caddu e Cort’e josso, i canti
tradizionali e i balli…
Piccole
cose, che, unite insieme, ne formano una immensa, forte e sacra… una
cosa che si chiama IDENTITÀ, e che va nominata con rispetto e… una
certa venerazione. Il nostro paese ci ha dato tanto, ci ha cresciuti e
allevati come figli, ci ha insegnato come si vive! Non buttiamoci tutto
alle spalle vivendo come in una fredda città, dove ci si incontra e non
ci si guarda nemmeno in faccia. Portiamo i nostri bambini a novenare,
andiamo a fare le solite noiose ma sempre piacevoli passeggiate a Binz’e
caddu , a lavare tappeti e, perché no, a raccontarci due "crastule"
a Cort’e josso…
Infine,
un piccolo consiglio, perdonatemi se mi permetto, vorrei darlo ai genitori
aidomaggioresi… quest’anno, per Halloween, lasciate i costumi di
carnevale dei vostri figli negli scatoloni, ci sarà modo di indossarli a
tempo debito in quel di "Sant’Iorzi"… e, anziché lasciare
che vadano di casa in casa a chiedere "dolcetto o scherzetto",
suggeritegli di aspettare un mese e di uscire il primo giorno di Dicembre
a "pedire sa cogatza".
Chiedo
scusa e mi auguro che non interpreterete male il senso del messaggio.
Con
amore per Aidomaggiore,
28-08-2011
(Sant’Arbara)
Claudio Quirico Serra