Le
foto sono state fatte il giorno della festa che si è
svolta come da tradizione. Il consolidato gemellaggio
religioso con Decimomannu ha portato anche quest'anno
molti pellegrini che hanno partecipato attivamente alla
funzione religiosa. Dopo la Santa Messa il tradizionale
invito a tutti i partecipanti offerto dal Patronato della
Chiesa e dagli Obrieri (Barranca Fedele, Masia Felice,
Masia Pietro, Muroni Salvatore, Sai Salvatore, Piras
Pasquale e Salaris Giuseppe): squisiti dolci di Aidomaggiore e
un altrettanto squisito vino bianco assieme alle classiche
bibite.
Mario Atzori propone di seguito alcune note sulla storia
della Chiesa di Santa Greca tratte da una rivisitazione
degli scritti di Don Niola, Don Tonino Carboni e due foto
delle statue originali di Santa Greca e
Santa
Giusta.
"Il 14 maggio, come ogni anno, ad Aidomaggiore
si festeggia Santa Greca nella chiesa omonima che si trova
nell’amena vallata prospiciente il lago Omodeo, con i
costoni ricoperti di florida macchia mediterranea e, nelle
adiacenze della chiesa, alcuni olivastri millenari e un
boschetto di olmi che testimoniano la presenza di un
insediamento romano, presenza confermata da numerose urne
cinerarie rinvenute nelle adiacenze.
La chiesa è probabilmente di periodo bizantino e fu la
chiesa parrocchiale della Villa di Santa Justa. (anche se
il Bonu la confonde con la villa di Liquery che secondo me
si trova in agro di Sorradile località “Lochele”).Le
tracce del villaggio sono rilevabili a sud della chiesa,
infatti se si osserva bene si possono scorgere tratti di
paramenti murari appena affioranti dal terreno.
L’antica chiesa era dedicata a Santa Giusta,infatti il
14-15 maggio si festeggia Santa Giusta.
La chiesa intorno al 1600 fu distrutta a causa di un
fulmine.
Il signor Demetrio Putzulu, il 1796, particolarmente
riconoscente a S. Greca per avergli accordato la grazia
della guarigione di un figlio malato, chiede al Vicario
Generale della Diocesi di Oristano, da cui allora
dipendeva Aidomaggiore, di poter ricostruire a sue spese e
dedicare a S. Greca la chiesa campestre di S. Giusta,
distrutta da tanto tempo. Offre due possedimenti, uno in
località "Laccos" e un’altro in località
"Santa Giusta" con le cui rendite si possa
celebrare la festa.
Il Vicario Sisternes, che governa la Diocesi perché la
Sede è vacante, risponde il 27 febbraio del 1796,
accettando la richiesta e promettendo che quando la Chiesa
sarà restaurata e sarà fatto l’ atto di dotazione,
dopo essersi accertato che tutto sia a posto, permetterà
di benedirla e celebrarvi i riti religiosi.
Il signor Demetrio Putzulu si premura di restaurare la
chiesa e di dotarla con due immobili (muristenes), con
atto notarile compilato dal notaio Giovanni Andrea Mureddu,
notaio pubblico in Ghilarza il 20 marzo 1800. L’archivio
Parrocchiale ne conserva una fotocopia.
Quando tutto è stato fatto il Signor Putzulu informa il
Vicario e chiede che la Chiesa venga visitata, benedetta e
dedicata oltre che a S. Giusta anche a S. Greca.
Il Vicario generale scrive al Vicario foraneo Gallus,
parroco di Paulilatino, il 18 febbraio 1800,
autorizzandolo a visitare e accertarsi che tutto sia ben
fatto e poi benedire la chiesa secondo il Rituale Romano.
Il Vicario foraneo il 26 aprile 1800 dichiara di aver
visitato la chiesa e avendo trovato tutto in regola, di
averla benedetta e dedicata a S. Giusta e S. Greca.
L’atto notarile redatto da Giovanni Andrea Mureddu di
Ghilarza recita che: le rendite dei chiusi di Santa Giusta
e Laccos devono servire per la celebrazione della festa il
14 maggio con due messe “parate” distinte a Santa
Giusta e Santa Greca e la sera prima il vespro e per
tenere la chiesa sempre efficiente, data 20 marzo 1800. Vi
è una clausola molto indicativa nell’atto di dotazione:
“Qualora l’erede, sempre il primogenito maschio della
famiglia, non provveda alle riparazioni necessarie alla
chiesa, subentra sul possesso di tutto, la Parrocchia di
Aidomaggiore”. "
Mario Atzori
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