A
partire dalla domenica, il Carnevale è proseguito con grande festa
e divertimento.
Il Lunedì, secondo tradizione ci si veste di bianco, con la
maschera cosiddetta “a lenzolu”.
In “su carruzu”, i festeggiamenti sono iniziati nel primo
pomeriggio per concludersi in tarda serata. Subito dopo, si è
girato per le case del paese alla ricerca di qualche dolce ma anche
alla ricerca di un pò di caldo, in quanto la giornata era molto
fredda, per finire, il gruppo si è riunito presso l’ex circolo
ARCI, per lo svolgimento del ballo in maschera.
Per quanto riguarda il martedì invece, sempre secondo antiche
tradizioni paesane, ci si maschera di nero in segno di lutto, in
quanto il Carnevale è giunto a termine. Questo giorno ha visto il
coinvolgimento di tante persone e la presenza di molte maschere.
La serata in “Su Carruzu”, è stata rallegrata oltre,
che dal suono ritmico e inconfondibile dei tre strumenti aidomaggioresi
quali l’organetto, il triangolo e il nuovo “tumbarinu”, dalla
presenza di “Zorzi”, il re del Carnevale, una sorta di fantoccio posto
sopra una carrozzina e portato in giro per il paese. Quest’ anno abbiamo
assistito ad un Zorzi un po’ strano, essendosi presentato come un
transessuale, munito di borsetta, camicetta fiorita con ampia scollatura
che evidenziava le sue forme, vestitino aderente e capelli
biondi!!!!!!!!.
Il martedì è importante anche per la “Zipolata”, la Pro Loco
infatti, ha distribuito a tutti i presenti le gustose e fragranti zipole,
vino e altre bibite analcoliche.
Al calar del sole, dopo aver cantato con l’accompagnamento
dell’organetto la laude di Carnevale, sono iniziati i giri per le case
fino alle 22 circa per concludere poi la serata con il ballo in maschera
presso l’ex circolo ARCI dove si è ballato fino all’esaurimento delle
ultime forze e fino all’ultima goccia di sudore rimasta.
Mercoledì, giorno al quale hanno partecipato per usanza solo gli uomini,
ci si veste di nero con gonna, scialle, grembiule, fazzoletto e con il
viso tinto di nero attraverso l’uso del cerone o del sughero bruciato.
Con i lamenti e la disperazione per il Carnevale finito, si gira per le
case alla ricerca di uova, farina, cipolle e latte per la realizzazione di
splendide e squisite frittate cucinate la notte dalle donne e poi
consumate tutti insieme. In questo giorno si assiste quindi alla bruciatura del re Zorzi che segna
la vera fine di ogni festeggiamento carnevalesco.
In tutti questi giorni di festa il consumo di vino è stato assai elevato:
abbiamo bevuto infatti ben 20 litri di vino bianco e 40 litri di vino nero
che ci hanno aiutato a riscaldare queste fredde giornate ed hanno
contribuito a rallegrare le serate. Per quanto riguarda la consumazione di
dolci il totale complessivo è stato invece di oltre 20 chilogrammi.
E cosi si è concluso anche quest’anno il Carnevale aidomaggiorese con
tanta gioia, divertimento e soddisfazione per tutti. Volevo ringraziare
infine coloro che hanno collaborato per far si che i divertimenti si
svolgessero nel miglior modo possibile e per far si che le antiche
tradizioni non cadessero in disuso e dimenticate.
Tantos saludos a tottus, atteros annos cun salude ... |