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l'e-mail ricevuta ieri 19/08/08 da DON DOMENICO AGUS di Aidomaggiore  - Missionario Salesiano in Thailandia con allegate alcune foto della sua scuola, che si possono ingrandire cliccando su di esse. La prima foto è stata fatta nel 2006 ed è tratta dall'archivio di www.aidomaggiore.com.


SCUOLA TECHNICA DON BOSCO BANGKOK

Quest’anno dalla Scuola Tecnica Don Bosco di Banpong, sono stato trasferito alla Scuola Tecnica Don Bosco di Bangkok. Stesso nome, stesso fine, ma diversa realtà. Questa di Bangkok è una copia della scuola degli artigianelli che Bon Bosco aprì a Torino ai suoi tempi per venire incontro ai ragazzi che dalle campagne si recavano a Torino per cercare  lavoro e qui erano vittima degli sfruttatori e della  corruzione della società di Torino di quei tempi.

    Nata come quella di Torino, la Scuola Don Bosco di Bangkok si è anche sviluppata, col passare degli anni come quella di Torino. Caduti i laboratori non più all’altezza  dei tempi, come calzolai, sarti, falegnami, restano i grandi laboratori di meccanica, elettrauto e tipografia che preparano gli operai specializzati per il mondo tecnico industriale dei giorni nostri.

   Nata circa 65 anni fa, per l’iniziativa del primo gruppo di Salesiani Italiani arrivati in Siam (come si chiamava allora la Thailandia), in una villa presa in affitto al centro di Bangkok, ma quasi abbandonata, la scuola Don Bosco in un primo tempo ospitava solo i sarti, cui l’anno seguente si uniscono i calzolai e i falegnami. Di questi tre gruppi solo i falegnami ebbero vita lunga. Da questo reparto ne uscirono alcuni scultori in legno tek, di fama direi mondiale perché le loro sculture sono molto apprezzate in America. Gli altri due gruppi si mostrarono non adatti per i bisogni della società e cultura thai e incapaci di competere con la nuova tecnologia e quindi dovettero essere chiusi. Dopo alcuni anni, per lo stesso motivo venne chiusa anche la falegnameria.

    Però dalle loro ceneri nacquero i quattro grandi reparti attualmente in pieno vigore: meccanici, elettricisti, tipografi, elettrauto.

    La scuola ebbe uno sviluppo enorme perché veniva incontro ai bisogni della società Thai, e trovò la simpatia dell’autorità civile che favorirono sempre e incoraggiarono l’opera dei Salesiani, ma specialmente per i sacrifici e la dedizione dei primi Salesiani.

    A mo’ di esempio cito due grandi Salesiani: Don Massimiliano Gomiero, primo direttore della Scuola. I ragazzi erano ricevuti completamente gratis ed erano assolutamente poveri. Mi raccontava Don Gomiero che parecchie volte al mattino, prima ancora che i ragazzi si alzassero dovette andare con la bicicletta a bussare di porta in porte, tra conoscenti benestanti, perché non c’era più riso nella scuola per sfamare quei ragazzi. E questi benefattori rispondevano alle necessità dei ragazzi. Ma anche i ragazzi rispondevano alla dedizione a ai sacrifici dei Salesiani. Una scena commovente presso il letto in cui giaceva Dob Gomiero, moribondo, per cancro all’esofago. Un ex allievo porta il figlioletto a visitare D. Gomiero, lo fa inginocchiare  presso il letto e gli dice:”Bacia i piedi a quest’uomo, perché quando tuo padre era ragazzino come te quest’uomo gli ha dato tutto, persino i suoi pantaloni, perché tuo padre non ne aveva”.

     Un altro grande Salesiano, D. Andrea Anelli, prima di farsi salesiano esercitava la professione di sarto, e una volta prete fu mandato qui al Don Bosco. Lo studio di teologia non gli impedì di continuare ad esercitare la professione di sarto, ma questa volta gratis. Una notte per settimana la passava in bianco; mentre i ragazzi dormivamo, controllava tutti i loro pantaloni per vedere se qualcuno avesse bisogno di riparazione, perché molti ragazzi avevano solo un paio di pantaloni che dovevano usare il giorno seguente. Don Andrea morì in un incidente stradale, quando, all’imbrunire di un primo venerdì di mese, correva con la moto per fare in tempo a celebrare la Messa in un villaggio, non vide un fosso nella strada per cui cadde dalla moto battendo la testa e dopo alcuni giorni in coma morì.

   Attualmente la Scuola Don Bosco Bangkok ha due sezioni che non saprei come chiamare in italiano. Una sezione con i ragazzi che hanno finito le scuole medie con un programma di tre anni. I ragazzi in questa sezione  studiano e lavorano di giorno: sono circa 940 allievi. Segue un’altra sezione con programma di due anno che studiano dalle ore 17  fino alle 21.15, con un numero di 400 allievi. Durante il giorno questi allievi lavorano. Parecchi sono aiutanti maestri qui da noi. Contando anche questi i maestri al Don Bosco assommano a oltre 200, con uno stipendio che si aggira sui 2.700.000  baht al  mese. Questo solo per il mensile senza contare le altre spese di manutenzione, di nuovi macchinari, corrente elettrica acqua etc. Dove trovare tanti soldi? Ci pensa la Divina Provvidenza che sa suscitare in tutti i tempi, generosi benefattori.

  Adesso le aule non bastano: dobbiamo costruirne delle nuove. Speriamo che anche questa volta, come agli inizi della scuola i benefattori non manchino.

   E io adesso sono qui, e pur non potendo fare ormai tanto quanto hanno fatto i miei predecessori, cerco di seguire li loro esempio  con lo spirito di Don Bosco. Sempre avanti.

    Se qualcuno dei “miei lettori” dovesse venire per qualsiasi motivo in Thailand, non dimentichi Don Bosco Technnical School Bangkok. Ivi troverete anche me.

   Arrivederci. Sac. Domenico Agus di Aidomaggiore

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