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           Come
          promesso mi accingo a fornire ai cittadini di Aidomaggiore, notizie
          sulla mia famiglia soprattutto nel ricordo di, mio padre AMEDEO che
          nacque ad Aidomaggiore il 3 maggio 1904. 
          I
          miei nonni paterni si chiamavano Paolino Tedde nato ad Ozieri e la
          nonna Antonianna Figus. Vissero in Aidomaggiore per molti anni dove
          avevano un negozio e dove nacquero mio padre e tutti i miei zii: 
          Antonietta
          e Salvatorangelo morti in giovanissima età e sepolti nel cimitero del
          paese; Amedeo, Pietrino, Francesca, Marietta, Mario e Arturo che fu
          maresciallo di Marina, disperso nelle acque dell'Oceano Atlantico per
          l'affondamento del suo sommergibile e che è ricordato nel monumento
          ai caduti eretto vicino alla Vostra chiesa parrocchiale. 
          Mio
          nonno Paolino fu Maresciallo dei Carabinieri e così mio padre Amedeo
          che, come qualcuno dei paesani ricorda ancora, fu all'epoca il più
          giovane Maresciallo d'Italia. 
          I
          miei nonni da Aidomaggiore si trasferirono a Cagliari e dopo un certo
          periodo, in continente dove sono morti, per la precisione,
          in Toscana a Cascina in provincia di Pisa dove sono sepolti e dove
          spesso mi reco per pregare sulle loro tombe. 
          Mio
          padre Amedeo ha prestato servizio in vari posti, sia in Sardegna che
          in continente, per non parlare del lungo periodo in Libia dove conobbe
          e sposò mia madre, Ernestina Guastella nata in quei luoghi, ma figlia
          di italiani arrivati lì nel lontano 1911. 
          Il
          matrimonio dei miei genitori è stato felicissimo. Sono nati quattro
          figli il primo dei quali, mio fratello Roberto nato a Quartu S.Elena
          il 24 giugno del 1938, in un periodo in cui i miei erano rientrati in
          Italia. Durante la seconda guerra mondiale, nacque il secondo figlio,
          Paolino, a Pisa e successivamente ad Orbetello in Maremma Alessandro
          nel 1946 ed io Annamaria nel 1953. Ad Orbetello la famiglia di
          Amedeo ha vissuto per 16 anni, fino alla decisione di trasferirsi a
          Firenze dove mia madre Ernestina è morta nel 1980 dopo lunghe
          sofferenze per un melanoma maligno, seguita da mio padre Amedeo dopo
          neanche tre anni per un tumore al pancreas. 
          Ora
          ci siamo noi figli, 5 nipoti e 2 bisnipoti : il nome Tedde continuerà
          ad esistere per tanto tempo ancora perchè i giovani Tedde sono quasi
          tutti maschi !  E .. . poi ci sono cugini e biscugini che
          vivono a Roma ...troppo lungo sarebbe scrivere di tutti. 
          Quello
          che posso dire è che nel corso della vita sia mio padre che i miei
          zii  ci hanno raccontato tutto delle loro origini sarde, Aidomaggiore
          non è mai uscito dalle loro menti e dai loro cuori, noi figli li
          abbiamo sentiti parlare in dialetto, la zia Marietta ci ha tenuto
          in braccio da bambini cantandoci ninne nanne in sardo e raccontandoci
          storie meravigliose tramandatele oralmente da una vecchia dolcissima
          compaesana che lei, mio padre e gli altri fratelli chiamavano Mammai .Siamo
          cresciuti golosi
          perchè fin da piccoli non ci sono stati risparmiati pardulas,
          sospiros, papassini, pirichitti, croccanti che venivano confezionati
          in casa e quindi quegli odori e quei sapori facevano sì che anche noi
          figli, nati in continente, crescessimo come se fossimo in Sardegna. 
          I miei genitori sono sempre stati molto credenti, la zia Marietta che
          non si è mai sposata era devotissima e per lunghi periodi ha vissuto
          con noi.Con lei e mia madre abbiamo fatto tante novene, a Santa
          Barbara, a Santa Greca; dicevamo il S.Rosario pensando alla chiesa di
          Santa Maria delle Palme dove tutti loro sono stati battezzati,
          comunicati e cresimati. Conservo gelosamente i certificati di questi
          Sacramenti che sono meravigliosi per le immagini e la bella scrittura
          del Parroco dell'epoca. 
          Sono
          venuta in paese alcuni anni fa, ma non ho avuto modo di trattenermi.
          Si è trattato di una breve visita, ma il desiderio sarebbe di poterci
          tornare e trattenermi per un pò; per questo ho scritto a Diego
          Pittalis cercando la possibilità di soggiornare in paese, visitare i
          luoghi dell'infanzia di mio padre, immaginarlo bambino che gioca
          nascondendosi fra le piante e nei nuraghi come tante volte mi ha
          raccontato, suonare il mandolino, pregare nelle belle chiese campestri
          del luogo...sapete che uno dei suoi ultimi pensieri, sul letto di
          morte, è stato per una fonte d'acqua fresca un pò fuori
          Aidomaggiore?! Chissà quali ricordi, quali immagini sono sovvenuti
          nella sua mente proprio al tramonto della vita! 
          Sperando
          di non avervi annoiato e promettendo di venire ad Aidomaggiore quando
          il lavoro me lo consentirà, "abbraccio" idealmente tutti
          gli Aidomaggioresi chiedendo umilmente di considerarmi " una di
          loro ".
           
           
          Grazie. 
            
                                                                                    
          Annamaria Tedde
          
           
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