le e-mail dei nostri amici: Anna Maria Tedde da Firenze - 31/10/08

Anna Maria Tedde con i fratelli Roberto, Paolino e Alessandro, non sono nati nel nostro paese, ma sono figli dell'Aidomaggiorese Amedeo Tedde e si sentono Aidomaggioresi. La lettera di Anna Maria che descrive l'ambiente nel quale sono cresciuti  li  autentica Aidomaggioresi per cui è giusto inserire questa e-mail anche nella rubrica "Aidomaggioresi fuori per lavoro".

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AIDOMAGGIORESI FUORI PER LAVORO

SITO

Non è stato www.aidomaggiore.com a trovare Anna Maria Tedde  ma Anna Maria che si è collegata a questo sito e ha trasmesso questo "commento":  "Ho fatto una approfondita lettura del Vs. sito, ma non sono riuscita a capire se è possibile o meno trovare una stanza per dormire in paese. Sarei felice di poter trovare una soluzione nel caso in cui dovessi venire in Sardegna. Mio padre era nato in Aidomaggiore nel 1904 e così i miei zii. Sarei grata a chi potesse fornirmi indicazioni in tal senso.   Annamaria Tedde "
Questa richiesta è stata immediatamente riscontrata assieme all'invito a Anna Maria di scrivere qualcosa della sua famiglia da pubblicare in queste pagine. L'e-mail che viene integralmente riportata è pervenuta lo scorso 31 ottobre. Questo sito ringrazia Anna Maria per la sua disponibilità e resta in attesa dell'altra e-mail nella quale, oltre a farci avere qualche foto ci racconterà qualcosa di più di se stessa e dei fratelli. 

Come promesso mi accingo a fornire ai cittadini di Aidomaggiore, notizie sulla mia famiglia soprattutto nel ricordo di, mio padre AMEDEO che nacque ad Aidomaggiore il 3 maggio 1904.
I miei nonni paterni si chiamavano Paolino Tedde nato ad Ozieri e la nonna Antonianna Figus. Vissero in Aidomaggiore per molti anni dove avevano un negozio e dove nacquero mio padre e tutti i miei zii:
Antonietta e Salvatorangelo morti in giovanissima età e sepolti nel cimitero del paese; Amedeo, Pietrino, Francesca, Marietta, Mario e Arturo che fu maresciallo di Marina, disperso nelle acque dell'Oceano Atlantico per l'affondamento del suo sommergibile e che è ricordato nel monumento ai caduti eretto vicino alla Vostra chiesa parrocchiale.

Mio nonno Paolino fu Maresciallo dei Carabinieri e così mio padre Amedeo che, come qualcuno dei paesani ricorda ancora, fu all'epoca il più giovane Maresciallo d'Italia.

I miei nonni da Aidomaggiore si trasferirono a Cagliari e dopo un certo periodo, in continente dove sono morti, per la precisione, in Toscana a Cascina in provincia di Pisa dove sono sepolti e dove spesso mi reco per pregare sulle loro tombe.

Mio padre Amedeo ha prestato servizio in vari posti, sia in Sardegna che in continente, per non parlare del lungo periodo in Libia dove conobbe e sposò mia madre, Ernestina Guastella nata in quei luoghi, ma figlia di italiani arrivati lì nel lontano 1911.

Il matrimonio dei miei genitori è stato felicissimo. Sono nati quattro figli il primo dei quali, mio fratello Roberto nato a Quartu S.Elena il 24 giugno del 1938, in un periodo in cui i miei erano rientrati in Italia. Durante la seconda guerra mondiale, nacque il secondo figlio, Paolino, a Pisa e successivamente ad Orbetello in Maremma Alessandro nel 1946 ed io Annamaria nel 1953. Ad Orbetello la famiglia di Amedeo ha vissuto per 16 anni, fino alla decisione di trasferirsi a Firenze dove mia madre Ernestina è morta nel 1980 dopo lunghe sofferenze per un melanoma maligno, seguita da mio padre Amedeo dopo neanche tre anni per un tumore al pancreas.

Ora ci siamo noi figli, 5 nipoti e 2 bisnipoti : il nome Tedde continuerà ad esistere per tanto tempo ancora perchè i giovani Tedde sono quasi tutti maschi !  E .. . poi ci sono cugini e biscugini che vivono a Roma ...troppo lungo sarebbe scrivere di tutti.

Quello che posso dire è che nel corso della vita sia mio padre che i miei zii  ci hanno raccontato tutto delle loro origini sarde, Aidomaggiore non è mai uscito dalle loro menti e dai loro cuori, noi figli li abbiamo sentiti parlare in dialetto, la zia Marietta ci ha tenuto in braccio da bambini cantandoci ninne nanne in sardo e raccontandoci storie meravigliose tramandatele oralmente da una vecchia dolcissima compaesana che lei, mio padre e gli altri fratelli chiamavano Mammai
 .Siamo cresciuti golosi perchè fin da piccoli non ci sono stati risparmiati pardulas, sospiros, papassini, pirichitti, croccanti che venivano confezionati in casa e quindi quegli odori e quei sapori facevano sì che anche noi figli, nati in continente, crescessimo come se fossimo in Sardegna.
I miei genitori sono sempre stati molto credenti, la zia Marietta che non si è mai sposata era devotissima e per lunghi periodi ha vissuto con noi.Con lei e mia madre abbiamo fatto tante novene, a Santa Barbara, a Santa Greca; dicevamo il S.Rosario pensando alla chiesa di Santa Maria delle Palme dove tutti loro sono stati battezzati, comunicati e cresimati. Conservo gelosamente i certificati di questi Sacramenti che sono meravigliosi per le immagini e la bella scrittura del Parroco dell'epoca.

Sono venuta in paese alcuni anni fa, ma non ho avuto modo di trattenermi. Si è trattato di una breve visita, ma il desiderio sarebbe di poterci tornare e trattenermi per un pò; per questo ho scritto a Diego Pittalis cercando la possibilità di soggiornare in paese, visitare i luoghi dell'infanzia di mio padre, immaginarlo bambino che gioca nascondendosi fra le piante e nei nuraghi come tante volte mi ha raccontato, suonare il mandolino, pregare nelle belle chiese campestri del luogo...sapete che uno dei suoi ultimi pensieri, sul letto di morte, è stato per una fonte d'acqua fresca un pò fuori Aidomaggiore?! Chissà quali ricordi, quali immagini sono sovvenuti nella sua mente proprio al tramonto della vita!

Sperando di non avervi annoiato e promettendo di venire ad Aidomaggiore quando il lavoro me lo consentirà, "abbraccio" idealmente tutti gli Aidomaggioresi chiedendo umilmente di considerarmi " una di loro ".
 
Grazie. 
 
                                                                           Annamaria Tedde

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