LE E-MAIL al nostro sito:   19/10/07:  Il COMITATO DI BASE del Comitato Spontaneo per l'ampliamento del vecchio Cimitero"  scrive:

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Quanto scrive il nostro compaesano, su una lettera a tutti gli Aidomaggioresi (gentilmente distribuita da personale assunto nel cantiere comunale, non per fare propaganda al sindaco, ma per portare un qualche beneficio per l’intera comunità) ci lascia alquanto perplessi.
Un documento sterile privo di contenuto morale e politico, senza valore, sostanzialmente  demagogico e pretestuoso, che non compensa il tempo rubato al lavoro nel cantiere comunale. Documento riportato dall’Unione Sarda il 15 c. m. , che purtroppo ci obbliga a collegarci e fare qualche riflessione.
Ci presentiamo come Comitato di Base, che sostanzialmente ha allargato il Comitato Spontaneo contrario alla costruzione di un nuovo cimitero in Aidomaggiore, perché convinti e certi della fattibilità di un ampliamento dell’esistente.
Prendiamo atto di quanta considerazione abbia riservato il sindaco alla petizione firmata da oltre duecento persone, nella sua lettera non un accenno su questo, un comportamento che ci asteniamo nel definirlo, poiché si qualifica da solo.
Persiste però nel ripetere cose fuorvianti la verità, finalizzate ad innescare l’inimicizia tra compaesani e questo non onora la figura di un sindaco.
Non si deforma la verità, sappiamo che il lotto ricadente in zona ‘B’ è da tempo titolare di concessione edilizia, perciò nulla ostava e nullaosta alle edificazione, non subirà in alcun modo del danno. Ma anche se questo fosse, lei, nella sua veste non può appoggiare, sostenere e tutelare l’interesse privato ancor più di quello pubblico che lei rappresenta.
Ma non crediamo che la sua opposizione all’ ampliamento del cimitero, sia motivato per l’interesse della zona ‘B’, anche perché tra il cimitero e questo lotto, si frappone l’ abitazione di un nostro compaesano, più vicino al cimitero, quindi perché non farne menzione? Anche le persone che vi abitano fanno parte della gente della nostra comunità, e, quindi, meritevoli della sua attenzione.
Si sappia che noi abbiamo valutato con attenzione le conseguenze che apporta l’ampliamento, e non riscontriamo nessun danneggiamento, come da lei profetizzato. Il vero motivo che porta alla contrarietà, suffragata anche dall’e-mail da internet del 25/09/2007 a nome di sua moglie, sig.ra Mura nativa nella casa dirimpettaia al cimitero, è che, con eventuale ampliamento, ne vedrebbe sottratta una parte di visuale. Questa è la tutela cavalcata dal sindaco, non altro.
Dica piuttosto agli Aidomaggioresi cosa comporta un nuovo cimitero: migliaia di mq. vincolati, impedendo per sempre l’edificazione, cosa comporta per chi ha speso fior di quattrini per costruirsi la tomba accanto ai propri cari; quelle tombe resteranno vuote; cosa comporta alle persone anziane, quando devono andare a visitare i propri defunti, magari il marito nel vecchio cimitero e l’altro parente in quello nuovo; la consuetudine, l’usanza nel giorno dei morti.
Se si tenta di dividerci tra vivi, lasciamo che almeno i morti restino uniti.
Non può lei, che viene una volta alla settimana, dietro compenso, e magari alla fine del suo mandato, neanche ci ripasserà nel nostro paese, imporre a noi, a chi verrà dopo di noi un opera che avrà duratura perpetua. Ripetiamo, noi qui ci siamo nati, noi ci viviamo e noi abbiamo il sacrosanto diritto di scegliere la nostra ultima dimora!! Non lei!!
Nella sua lettera dichiara  di avere un concetto elevato delle sue funzioni di sindaco, non lo dimostra, se lo avesse avuto, almeno medio, avrebbe preso in considerazione la nostra petizione, prenderne atto perché rappresenta la metà degli elettori, gli stessi che lei si vanta di averne avuto il consenso, oggi quel consenso glielo tolgono, non perché sono abituati a passare dall’altra parte della barricata, ma semplicemente consapevoli di essersi sbagliati su questa scelta.
Nel rispetto di quanto concordato tra tutti i firmatari, aderenti al Comitato Spontaneo ci dichiariamo autonomi, e riteniamo "il caso cimitero" un caso a se, lasciandoci tutti sulle nostre idee e sulle nostre convinzioni.
Accenna anche a un infondata tutela da parte della Sovrintendenza, non esiste nessun veto, né mai è stato chiesto il suo parere.
Precisiamo, inoltre, che le richieste inoltrate da parte sua agli Enti Preposti, erano tutte tendenti ad averne un parere negativo all’ampliamento del cimitero, queste però su internet non sono mai apparse, lei preferisce pubblicare solamente i pareri negativi, o cerca di inventarli.
Perché nell’articolo dell’unione Sarda si inventano ben 72 loculi nel nuovo cimitero, quando ne sono previsti solamente 8, per le 23 tombe c’è il suolo, basta, inoltre non c’è cappella, non c’è camera mortuaria, in pratica si assicura la disponibilità di un anno di fabbisogno alle sepolture. Resta, eccome, la patata bollente al suo successore. La disponibilità di un ulteriore finanziamento; per il secondo lotto non è dietro l’angolo, e questo problema non lo troverà il suo futuro collega, ma lei stesso fra un anno.
Utilizzando i 300.000 euro per l’ampliamento, occupando solamente la stradina adiacente al cimitero, si potrebbero realizzare ben 220 loculi, in un secondo tempo, utilizzando la parete della facciata se ne ricaverebbe un’ altro centinaio, questo in brevissimo tempo.
Probabilmente lei riuscirà a dare inizio al nuovo cimitero, ma lascerà l’opera incompiuta, e lei resterà agli occhi degli Aidomaggioresi una persona perdente, pur convinto di aver vinto. Se nel nuovo cimitero non è prevista la cappella, ci spieghi il tragitto della povera salma: sarà un percorso diretto dalla parrocchia al nuovo cimitero, oppure si prospetta una sosta in quello vecchio per avere l’ultima benedizione da parte del parroco per poi proseguire verso quello nuovo? La tomba può farne a meno della benedizione? Nel suo proseguo, oltre ai parenti, non crediamo siano in tanti a seguire il carro funebre.
In chiusura della lettera il sindaco da la sua disponibilità anche infrasettimanale per dare delucidazioni sull’opera cimiteriale, oppure rivolgersi agli assessorati. Sindaco il popolo non và nel Palazzo, non ne è avvezzo.
Prenda coraggio e dimostri questa sua disponibilità, scenda dal piedistallo, incontri la comunità, ne trarrà beneficio, impari a comunicare a voce, a tu per tu, non tramite internet o su carta stampata, come è nel suo costume.
Questo è il nostro primo documento come comitato di base e sullo stesso scriviamo la parola fine.

                                                                         Il Comitato di Base del Comitato Spontaneo

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