Quanto
scrive il nostro compaesano, su una lettera a tutti gli Aidomaggioresi
(gentilmente distribuita da personale assunto nel cantiere comunale, non
per fare propaganda al sindaco, ma per portare un qualche beneficio per
l’intera comunità) ci lascia alquanto perplessi.
Un documento sterile
privo di contenuto morale e politico, senza valore, sostanzialmente
demagogico e pretestuoso, che non compensa il tempo rubato al
lavoro nel cantiere comunale. Documento riportato dall’Unione Sarda il
15 c. m. , che purtroppo ci obbliga a collegarci e fare qualche
riflessione.
Ci presentiamo come Comitato di Base, che sostanzialmente ha allargato il
Comitato Spontaneo contrario alla costruzione di un nuovo cimitero in
Aidomaggiore, perché convinti e certi della fattibilità di un
ampliamento dell’esistente.
Prendiamo atto di quanta considerazione abbia riservato il sindaco alla
petizione firmata da oltre duecento persone, nella sua lettera non un
accenno su questo, un comportamento che ci asteniamo nel definirlo, poiché
si qualifica da solo.
Persiste però nel ripetere cose fuorvianti la verità, finalizzate ad
innescare l’inimicizia tra compaesani e questo non onora la figura di un
sindaco.
Non si deforma la verità, sappiamo che il lotto ricadente in zona ‘B’
è da tempo titolare di concessione edilizia, perciò nulla ostava e
nullaosta alle edificazione, non subirà in alcun modo del danno. Ma anche
se questo fosse, lei, nella sua veste non può appoggiare, sostenere e
tutelare l’interesse privato ancor più di quello pubblico che lei
rappresenta.
Ma non crediamo che la sua opposizione all’ ampliamento del cimitero,
sia motivato per l’interesse della zona ‘B’, anche perché tra il
cimitero e questo lotto, si frappone l’ abitazione di un nostro
compaesano, più vicino al cimitero, quindi perché non farne menzione?
Anche le persone che vi abitano fanno parte della gente della nostra
comunità, e, quindi, meritevoli della sua attenzione.
Si sappia che noi abbiamo valutato con attenzione le conseguenze che
apporta l’ampliamento, e non riscontriamo nessun danneggiamento, come da
lei profetizzato. Il vero motivo che porta alla contrarietà, suffragata
anche dall’e-mail da internet del 25/09/2007 a nome di sua moglie,
sig.ra Mura nativa nella casa dirimpettaia al cimitero, è che, con
eventuale ampliamento, ne vedrebbe sottratta una parte di visuale. Questa
è la tutela cavalcata dal sindaco, non altro.
Dica piuttosto agli Aidomaggioresi cosa comporta un nuovo cimitero:
migliaia di mq. vincolati, impedendo per sempre l’edificazione, cosa
comporta per chi ha speso fior di quattrini per costruirsi la tomba
accanto ai propri cari; quelle tombe resteranno vuote; cosa comporta alle
persone anziane, quando devono andare a visitare i propri defunti, magari
il marito nel vecchio cimitero e l’altro parente in quello nuovo; la
consuetudine, l’usanza nel giorno dei morti.
Se si tenta di dividerci tra vivi, lasciamo che almeno i morti restino
uniti.
Non può lei, che viene una volta alla settimana, dietro compenso, e
magari alla fine del suo mandato, neanche ci ripasserà nel nostro paese,
imporre a noi, a chi verrà dopo di noi un opera che avrà duratura
perpetua. Ripetiamo, noi qui ci siamo nati, noi ci viviamo e noi abbiamo
il sacrosanto diritto di scegliere la nostra ultima dimora!! Non lei!!
Nella sua lettera dichiara di
avere un concetto elevato delle sue funzioni di sindaco, non lo dimostra, se
lo avesse avuto, almeno medio, avrebbe preso in considerazione la nostra
petizione, prenderne atto perché rappresenta la metà degli elettori, gli
stessi che lei si vanta di averne avuto il consenso, oggi quel consenso
glielo tolgono, non perché sono abituati a passare dall’altra parte
della barricata, ma semplicemente consapevoli di essersi sbagliati su
questa scelta.
Nel rispetto di quanto concordato tra tutti i firmatari, aderenti al Comitato
Spontaneo ci dichiariamo autonomi, e riteniamo "il caso cimitero"
un caso a se, lasciandoci tutti sulle nostre idee e sulle nostre
convinzioni.
Accenna anche a un infondata tutela da parte della Sovrintendenza, non
esiste nessun veto, né mai è stato chiesto il suo parere.
Precisiamo, inoltre, che le richieste inoltrate da parte sua agli Enti
Preposti, erano tutte tendenti ad averne un parere negativo
all’ampliamento del cimitero, queste però su internet non sono mai
apparse, lei preferisce pubblicare solamente i pareri negativi, o cerca di
inventarli.
Perché nell’articolo dell’unione Sarda si inventano ben 72 loculi nel
nuovo cimitero, quando ne sono previsti solamente 8, per le 23 tombe c’è
il suolo, basta, inoltre non c’è cappella, non c’è camera mortuaria,
in pratica si assicura la disponibilità di un anno di fabbisogno alle
sepolture. Resta, eccome, la patata bollente al suo successore. La
disponibilità di un ulteriore finanziamento; per il secondo lotto
non è dietro l’angolo, e questo problema non lo troverà il suo futuro
collega, ma lei stesso fra un anno.
Utilizzando i 300.000 euro per l’ampliamento, occupando solamente la
stradina adiacente al cimitero, si potrebbero realizzare ben 220 loculi,
in un secondo tempo, utilizzando la parete della facciata se ne
ricaverebbe un’ altro centinaio, questo in brevissimo tempo.
Probabilmente lei riuscirà a dare inizio al nuovo cimitero, ma lascerà
l’opera incompiuta, e lei resterà agli occhi degli Aidomaggioresi una
persona perdente, pur convinto di aver vinto. Se nel nuovo cimitero non è
prevista la cappella, ci spieghi il tragitto della povera salma: sarà un
percorso diretto dalla parrocchia al nuovo cimitero, oppure si prospetta
una sosta in quello vecchio per avere l’ultima benedizione da parte del
parroco per poi proseguire verso quello nuovo? La tomba può farne a meno
della benedizione? Nel suo proseguo, oltre ai parenti, non crediamo siano
in tanti a seguire il carro funebre.
In chiusura della lettera il sindaco da la sua disponibilità anche
infrasettimanale per dare delucidazioni sull’opera cimiteriale, oppure
rivolgersi agli assessorati. Sindaco il popolo non và nel Palazzo, non ne
è avvezzo.
Prenda coraggio e dimostri questa sua disponibilità, scenda dal
piedistallo, incontri la comunità, ne trarrà beneficio, impari a
comunicare a voce, a tu per tu, non tramite internet o su carta stampata,
come è nel suo costume.
Questo è il nostro primo documento come comitato di base e sullo stesso
scriviamo la parola fine.
Il Comitato di Base del Comitato Spontaneo
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