Per
la Thailandia oggi (13 aprile) è un giorno molto importante: è
il primo dell’anno Thai. Tutto fermo per tre giorni. E fin qui
nulla da dire.
Questa
festività è molto sentita dai Thai, ed è celebrata con una
liturgia molto bella. Infatti quest’oggi dopo la S. Messa
domenicale tutti i sacerdoti presenti, ed era presente anche il
Vescovo diocesano, siamo andati nella sala parrocchiale, e
seduti in fila assieme agli anziani da 60 anni in su, ricevemmo
gli auguri dai fedeli che passavano uno per uno versando sulle
nostre mani acqua profumata con dei piccoli petali di fiori in
essa galleggianti e dicevano parole di benedizione. Noi a nostra
volta rispondevamo invocando su di loro le benedizioni di Dio e
della Madonna.
Se si pensa che questo è il periodo più caldo
dell’anno, caldo proprio soffocante come oggi, si capisce
quanto sia piacevole sentirsi scorrere dell’acqua fresca sulle
mani. E non solo sulle mani, ma anche sulla testa e sulle
spalle.
Questo doveva essere il significato primitivo di questa
cerimonia, che ha molto di religioso e di cristiano. L’acqua,
nella Bibbia, significa vita, purezza, carità (chi da un
bicchiere d’acqua ad un assetato avrà grande ricompensa).
Ma
a volte le cose nate belle e buone diventano col tempo e per la
cattiveria dell’uomo brutte e cattive. E’ il nostro caso. Già
questa sera la televisione dava notizia di centinaia e centinaia
di incidenti stradali, di risse, di morti. Perché? Perché
anziché gettare l’acqua addosso gentilmente pronunziando
parole di benedizione, gettano addosso ai passanti, ai
motociclisti dei grandi secchi di acqua, a volte gelata con
grossi pezzi di ghiaccio che possono rompere la testa a
chiunque, o far perdere l’equilibrio ai motociclisti (che da
noi sono tanti); a volte l’acqua è sporca, di cisterna o con
materiale putrido. Una volta viaggiavo in autobus recitando il
breviario, quando mi arriva con violenza un’onda di acqua che
oltre a bagnarmi come un pulcino mi ha rovinato il breviario.
Non contenti di gettare l’acqua a secchi, alcuni molto
progrediti, riempiono di acqua dei grossi bidoni di carburante
su di un camion,
ci mettono su una pompa a motorino e così possono spruzzare
acqua a diecine di metri. I più delicati mettono nell’acqua
anche borotalco e farina, in modo che coloro che vengono
spruzzati diventano bianchi. Ho visto una volta un poliziotto
che dirigeva il traffico così bianco che sembrava una statua di
neve in movimento.
Così una cerimonia di augurio e di benedizione diventa
un tormento, un'occasione di godere delle sofferenze e dei
disagi altrui.
Caro Diego, da un bicchiere di acqua fresca a chi è assetato,
offri acqua pulita per lavarsi le mani a chi deve sedersi a
mensa con te. Ma non gettare acqua addosso sgarbatamente:
potrebbe essere non gradita e persino dannosa. E questo fallo
solo quando è caldo. Se è freddo da meglio un bicchiere di
vino generoso, che sarà certamente più gradito.
Auguri a te e a tutti gli aidomaggioresi
Domenico Agus
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