17/08/02 - LA NUOVA SARDEGNA: "Aidomaggiore- Gastronomia e artigianato: nuovi sguardi verso il passato"
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AIDOMAGGIORE - Gastronomia e artigianato: nuovi sguardi verso il passato

la Nuova Sardegna — 17 agosto 2002   pagina -1   sezione: ORISTANO


AIDOMAGGIORE. Il minuscolo centro abitato incuneato in una gola dell'altipiano del Guilcer, rappresenta l'ultimo baluardo dell'artigianato, depositario di una tradizione di lungo corso. Una straordinaria risorsa che s'intende preservare attraverso il recupero e la valorizzazione di usi, costumi, e cultura, ovverossia l'humus da cui ha origine. Un patrimonio cui, al contempo, si spera di far varcare i confini di questo territorio. Un viatico utile al perseguimento della meta? L'esposizione di prodotti tipici della tradizione enogastronomica e artigianale curata dall'associazione turistica Pro loco. Almeno tali sono le aspettative che gli organizzatori ripongono sull'interessante vetrina, una sorta di riflettore puntato sul mondo della locale produzione agroalimentare e sui prodotti della cosiddetta "arte manuale". Un proscenio sul quale, a partire da questa sera alle 19 e per i prossimi dieci giorni, passerà in rassegna uno spaccato della realtà economica, della cultura e, in particolare, delle tradizioni nostrane che vantano radici antiche. A dispetto di una scarsa popolosità, poco più di 500 abitanti, Aidomaggiore è una vera e propria fucina di artigiani: l'estro creativo e le mani esperte e di tanti uomini e donne riescono a dare forma a lavorazioni di notevole pregio artistico. Fra i padiglioni allestiti nelle sale del Centro di aggregazione sociale troverà dunque spazio un coreografico assortimento di suppellettili ornamentali e di utensili: dai manufatti tessili e le creazioni realizzate all'uncinetto, agli oggetti in legno intarsiato; dai cestini in giunco a quelli intessuti utilizzando i"pittighes e canna", rami di olivastro e canne, fino alle sculture in pietra e agli oggetti di ferro battuto. I prodotti caserecci occuperanno uno spazio altrettanto importante negli stand, dove sarà data visibilità alla grande varietà dell'enogastronomia, con i genuini caciocavallo, pecorino, provolone, miele, i caratteristici dolci di mandorle, e il mirto. Le stesse armi, cioè, che saranno messe in campo questa sera per affrontare la prova del fuoco, dopo i buoni risultati ottenuti nel corso della prima edizione andata in archivio lo scorso anno. Maria Antonietta Cossu

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