"Hecce Homo": ecco il vostro re. Furono queste le parole che
il governatore romano Ponzio Pilato pronunciò nell'atto di consegnare
Gesù alla folla che, sobillata dai sacerdoti ebraici, ne chiedeva a
gran voce la condanna alla crocifissione. Una delle fasi più
drammatiche dei giorni che precedettero la morte del Salvatore, e che
giovedì notte sarà ripercorsa con la processione che dalla
parrocchia di Santa Maria delle Palme attraverserà il paese per
raggiungere la chiesa di San Gavino. Qui sarà prelevato l'antico
simulacro del Cristo flagellato, dei primi del 600: uno dei rari
esemplari di statue, esistenti nell'isola, che ritraggono l'Hecce
homo. Il corteo è accompagnato dal coro polifonico, che lungo il
tragitto intona alcune strofe del Miserere. Il giorno successivo il
simulacro viene riportato nella dimora originaria, la chiesa di San
Gavino. Qui i fedeli formano un corteo, preceduto dalle confraternite
che hanno il compito di condurre il crocefisso sino alla chiesa
parrocchiale, dove sarà innalzato secondo quanto prevede il rito de
"S'Incravamentu". La rappresentazione della deposizione
avverrà invece in tarda serata, sottolineata dal suggestivo canto
latino Stabat Mater, interpretato dal coro polifonico "Su
Cunzertu".(m.a.c.)