BUSACHI.
                È tempo di rivincite per i Comuni che hanno sacrificato una
                costola dei rispettivi territori in nome di Eleonora
                d’Arborea. La costruzione della nuova diga, che dalla
                giudicessa medievale ha preso il nome, aveva significato per
                dodici paesi circumlacquali la ri- nuncia a più di 1200 ettari
                di terreno. Ma a distanza di sedici anni dall’inaugurazione
                nulla era stato ancora concesso. Poi la svolta, il Consorzio di
                Bonifica dell’Oristanese ha riconosciuto ai Comuni interessati
                il diritto di fruire di un sovracanone annuale. Le risorse
                previste per i paesi a suo tempo interessati dagli espropri
                ammontano a un totale di 38mila euro annui e sono stati
                determinati in base alla produzione energetica prodotta dalle
                nuo- ve centraline idroelettriche. L’accesso ai fondi avrà
                valore retroattivo, così che i tredici paesi (compreso Allai
                per la dighetta di Pranu Antoni) percepiranno anche la quota del
                2006, anno dell’entrata in funzione delle centrali.  Le
                risorse saranno ripartite in base ai parametri individuati
                collegialmente dagli amministratori comunali che, fallito il
                tentativo d’incontrarsi a novembre, saranno riconvocati entro
                gennaio dal sindaco di Busachi, Salvatore Crobu che coinvolgerà
                il commissario dell’ente Paolo Mastinu. Nel computo inciderà
                in misura preponderante il numero di ettari concessi, aspetto
                che privilegerà comuni come Busachi, che ne ha ceduti 530,
                Sedilo (141), Bidonì (117) Aidomaggiore (102), Ula Tirso e Soddì,
                che hanno rinunciato a 95 e 91 ettari di terreno. (mac