AIDOMAGGIORE.
                Si dice sempre che i tempi della giustizia siano esageratamente
                lunghi. Ma per la causa processuale che ha coinvolto il Comune,
                trascinato in tribunale da un privato cittadino, sarebbe più
                appropriato l’aggettivo “biblico”. Non si potrebbero
                definire in altro modo i quindici anni trascorsi per un
                procedimento relativo a un esproprio.  Tanto tempo è
                trascorso prima che il tribunale di Oristano mettesse fine al
                contenzioso che dal 1990 opponeva l’amministrazione civica ad
                un signore che subì un esproprio per il quale non fu mai
                risarcito. Una questione rimasta in sospeso sino a quando il
                collegio giudicante ha dato ragione alla controparte condannando
                il Comune a rifondere 17mila euro.  Ma le lungaggini che
                hanno contraddistinto questa vicenda processuale non si
                esauriscono qui perché, oltre al verdetto, si è fatta
                attendere anche la comunicazione della stessa sentenza, emessa a
                maggio del 2005 e notificata appena un mese fa agli inquilini
                del municipio.  Ma per risalire all’antefatto occorre
                andare a ritroso nel tempo di ben 25 anni, niente meno che un
                quarto di secolo. All’epoca in cui, per la precisione, fu
                varato il progetto sulla costruzione della strada di
                circonvallazione, che necessariamente avrebbe comportato
                l’esproprio di diversi terreni di proprietà privata.
                L’amministrazione civica allora in carica avviò la procedura
                relativa agli espropri per pubblica utilità, trascurando
                evidentemente l’aspetto legato alla liquidazione degli
                indennizzi. Per otto anni l’uomo ha atteso invano che l’ente
                regolarizzasse il pagamento.Tanto che nel 1990 decise di fare
                causa al Comune.  L’ultimo atto è stato scritto
                l’altro ieri dal Consiglio comunale, chiamato ad approvare i
                debiti fuori bilancio inerenti alle spese processuali,
                comprensive dell’importo dovuto per l’esproprio, degli
                interessi maturati nel frattempo e delle spese legali sostenute
                dalla parte lesa. Maria Antonietta Cossu