PAULILATINO.
A pochi giorni dall’eclissi della Comunità montana
“Montiferru” resta ancora irrisolto il nodo sul controllo e
il coordinamento del servizio di raccolta differenziata dei
rifiuti. Il contratto stipulato con la ditta specializzata scadrà
soltanto nel 2010, ma già da venerdì recederà uno dei due
contraenti. E sebbene gli enti montani siano prossimi allo
smantellamento, molti Comuni ancora non sanno con quali modalità
e forme debbano onorare la convenzione stipulata in precedenza.
Sugli aspetti giuridici la Regione non ha ancora fatto
luce, e questo stato di indeterminatezza ha generato forti
perplessità fra gli amministratori dei diciannove Comuni
dipendenti dal sistema “Montiferru”, che alla fine si sono
virtualmente divisi in due blocchi operando scelte differenti.
Paulilatino, unitamente ai paesi del Montiferru, di alcuni
centri del Medio Campidano e del Barigadu, ha optato per una
posizione attendista, delegando gli aspetti gestionali alla
Provincia fino a quando la Regione non avrà fornito indicazioni
chiare. Una decisione più radicale è quella adottata invece da
Ghilarza, Abbasanta, Norbello e Aidomaggiore, che costituendosi
in associazione hanno preconizzato gli obiettivi dell’Unione
dei Comuni: «Razionalizzare i servizi e contenere i costi
realizzando delle economie di scala.», ha sintetizzato il
sindaco di Ghilarza. Più guardinghi qui a Paulilatino: «Questo
contratto non è frazionabile e temiamo che certe iniziative
possano dare adito a contenziosi con l’impresa appaltatrice.»,
ha paventato il vicesindaco, Serafino Oppo, «Condividiamo la
soluzione prospettata da Ghilarza, ma preferiamo temporeggiare
in attesa che si esprima la Regione. Se quest’ opzione sarà
ritenuta giuridicamente percorribile aderiremo». (mac)