NUORO.
Mentre le comunità di tutta l’isola si preparano, contrite, a
celebrare la passione del Cristo crocefisso e poi risorto, è
arrivato in libreria l’ultimo volume del nuorese Franco
Stefano Ruiu su “I riti della settimana santa in Sardegna”.
Un’opera che documenta, con una sequenza straordinaria di
fotografie a colori, uno dei più mistici appuntamenti della
ritualità religiosa sarda. Amante e cultore dei valori più
autentici della tradizione, Ruiu, che si distingue per lo
spirito indagatore, utilizzando l’occhio magico della propria
macchina fotografica, realizza immagini straordinariamente
interessanti. Sia che racconti “La storia del pane”, del
formaggio, dei cestini di asfodelo e canne di Flussio, delle
maschere e del carnevale barbaricino, e dei “Riti della
settimana santa”. Come nello specifico. Quest’ultimo
volume, il quarto, va ad arricchire la collana di “La memoria
visiva” pubblicata dalla Imago-Edizioni di Nuoro, in bella
veste tipografica, con la collaborazione, per le ricerche e i
testi, di Giulio Concu, preciso e puntuale nella ricostruzione
storica ed etimologica della Pasqua. Una ottantina di
splendide opere, perché di ciò si tratta, giusto perché nelle
composizioni sceniche diventanto altrettanti “quadri”.
Franco Stefano Ruiu, denunciando la grande sensibilità tecnica
che contraddistingue i bravi fotografi, ha colto tutte le
espressioni di quella ritualità ancestrale che caratterizzano
le tradizioni popolari delle comunità dell’isola. Il
risultato che Ruiu ottiene realizzando i suoi reportage a
Castelsardo, Alghero, Oristano, Sassari, Bosa, Iglesias, Orosei,
Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Cagliari, Villacidro,
Cuglieri, Sarule, Scano Montiferro e Oliena, è straordinario.
Come in un caleidoscopio, si susseguono, alternandosi agli
incappucciati di Castelsardo, Alghero, Iglesias e Villacridro,
ora in tunica bianca, ora in nero o color vinocotto, le
affascinanti immagini delle variamente colorate confraternite di
altri centr isolani, insieme alle donne velate di Cagliari. Per
concludersi, con il tripudio di colori e di immagini riferite ai
riti di Sas prammas, Sos misteros, Su lavabu, Sos sepurcros, Sas
chircas, S’incravamentu, Sa chenapura santa, S’iscravamentu
e il celebratissimo S’incontru tra la Madre e il Figlio
risorto. Si tratta di una vera cascata d’immagini e di
colori, con primi piani di grande effetto, che riescono a
muovere alla commozione quanti hanno assistito ai mistici
rituali dei fedeli, che sono i veri protagonisti della settimana
santa. Il viaggio foto-etnografico di Franco Stefano Ruiu
nel cuore della tradizione si conclude ricreando il pathos dei
canti e delle preghiere in limba, appena sussurrate,
riproponendo la scoperta di un’isola misteriosa, le cui
origini si perdono nella millenaria notte dei tempi.(antonio
bassu)