SODDÌ.
                Un gruppo di donne vestite a lutto si dispone in circolo attorno
                ad un infermo e, intonando una conturbante litania, accenna
                alcuni passi di danza: è “su ballu’e s’arza”, il rito
                magico con il quale in passato si tentava di neutralizzare gli
                effetti letali del veleno iniettato dalla vedova nera nostrana.
                 Quello contro la puntura dell’argia è soltanto uno dei
                rimedi in uso nell’antichità descritti in un compact disc
                prodotto da quattro amministrazioni locali della zona allo scopo
                di recuperare la memoria di alcune espressioni della cultura
                popolare. Per la realizzazione del progetto “Maistros”,
                coordinato dal Comune di Soddì, sono scese in campo anche le
                amministrazioni civiche di Sorradile, Bidonì e Aidomaggiore,
                interessate a riscoprire e conservare aspetti dell’arcaica
                società contadina ormai quasi dimenticati. Diversi mesi fa, nei
                quattro paesi è stato portato avanti un lavoro di ricerca e
                documentazione, reso possibile soprattutto grazie alle
                testimonianze orali dei più anziani.  La loro attiva
                collaborazione ha permesso di approfondire le conoscenze sulla
                medicina popolare, quindi sull’impiego delle erbe officinali
                nel campo della salute e di indagare l’universo delle credenze
                popolari e i riti magici ad esse collegati.  La fase
                conclusiva del lavoro, affidato ad un’equipe di operatori
                culturali, è consistita nella realizzazione di un opuscolo
                informativo e di un cd, gli strumenti divulgativi che nel corso
                delle prossime settimane saranno presentati ufficialmente alle
                popolazioni di Soddì, Aidomaggiore, Bidonì e Sorradile. (mac)