MACOMER.
La scuola materna di Borore opera in locali inadeguati che non
possiedonoù i requisiti di legge. I genitori di alcuni bambini
che frequentano la scuola dell’infanzia lamentano lo stato
dell’edificio e chiedono locali più rispondenti
all’esigenza. In una lettera spiegano che sessanta bambini
sono ospitati in un locale di sessanta metri quadri che contiene
anche arredi e attrezzature. «Abbiamo appreso con
sconcerto - scrivono - che l’Amministrazione ha scelto come
locali per scuola materna gli stessi che la ospitavano lo scorso
anno. Decisione non condivisibile e soprattutto in contrasto con
le necessità e le esigenze dei bambini. In contrasto, tra
l’altro, anche con il parere degli organi scolastici». I
locali che erano «inadeguati e insufficienti» quest’anno
accoglieranno un maggior numero di bambini e una sezione in più.
«Ai sensi del D. M. Ll. Pp. del 18/12/75, e delle norme
successive che a questo fanno riferimento in materia di edilizia
scolastica - scrivono i genitori -, sono necessari 1,8 metri
quadri per bambino al netto degli arredi e altre attrezzature
per ciascuna aula, una superficie lorda per sezione di 198 metri
quadri e una salubrità dei locali determinata da alcuni
parametri, tra cui l’umidità relativa che non deve superare
il 55%. Esistono anche precise disposizioni (legge 626/94)
sull’ampiezza dei locali per permettere un adeguato deflusso
dall’edificio in caso di incendio. A noi risulta che queste
disposizioni sono disattese. Nonostante tali problematiche siano
state evidenziate più di un anno fa da un folto gruppo di
genitori, non vi è stato posto rimedio e con l’istituzione
della terza sezione si ripropongono in maniera più seria e
preoccupante». I genitori indicano altri problemi legati
alla salubrità dell’edificio. Tra i tanti l’umidità che
traspira dal pavimento. «Per queste e altre considerazioni -
concludono -, alcuni hanno iscritto i propri bambini in scuole
materne dei centri del circondario. La scuola per l’infanzia
di Aidomaggiore ospiterà almeno 10 bambini di Borore, grazie
anche alla possibilità di iscrivere nello stesso istituto i
bambini di 2 anni, il cosidetto “progetto Primavera” per il
quale le scuole che lo hanno chiesto hanno ricevuto i
finanziamenti regionali, cosa che non è accaduta a Borore».(t.g.t.)