SEDILO.
Consenso trasversale per l’Unione dei Comuni, che nella seduta
civica di ieri ha incassato il favore unanime di maggioranza e
opposizione. Con l’approvazione dell’atto costitutivo e
dell’ordinamento interno, anche quest’organo collegiale ha
archiviato la pratica che rappresenta l’anticamera di una
nuova realtà consortile. L’atto finale è imminente: la
sottoscrizione del documento che sancirà la fondazione
dell’Unione è annunciata per venerdì al centro Servizi Losa
(foto). Un appuntamento che, a giudicare dagli ultimi
sviluppi, con tutta probabilità non diserteranno neppure i
rappresentanti istituzionali di Soddì, Boroneddu e Tadasuni,
che in aperta contestazione con il resto dell’assemblea
avevano minacciato di dissociarsi dall’ambito ottimale del
Guilcer. Le ragioni del dissenso nascevano dal timore che
il valore attribuito in misura proporzionale al voto potesse
penalizzare le municipalità più piccole, strenue sostenitrici
del rapporto dell’uno a uno. Ultimamente gli amministratori
dei tre centri contigui hanno avanzato la proposta di modificare
il peso specifico del voto assegnato a ciascun comune,
indicazioni che il resto dell’assemblea ha recepito e
ratificato sabato scorso al termine di una tavola rotonda.
In base alle modifiche apportate Ghilarza avrà diciannove
decimi di voto anziché venti; Sedilo, Abbasanta e Paulilatino
dodici decimi piuttosto che tredici, Norbello e Aidomaggiore
mantengono i nove decimi e la quota equivalente spetterà anche
a Boroneddu, Tadasuni e Soddì, che in questo modo recuperano
due decimi. Con questi presupposti anche i comuni dissenzienti
dovrebbero allinearsi al resto dell’assemblea e procedere con
le votazioni in seno ai rispettivi Consigli prima
dell’adesione formale. E in vista dell’appuntamento di
venerdì non è escluso che si svolgano delle consultazioni per
stabilire in via preliminare quali Comuni entreranno in prima
battuta a far parte del consiglio d’amministrazione
dell’Unione. La candidatura di Ghilarza alla presidenza
dell’organo direttivo e la sua permanenza per tutta la durata
del mandato appaiono quasi scontate, mentre il ballottaggio
riguarderà i centri medi, medio-piccoli e piccoli. Al
primo turno entreranno due comuni a scelta fra Sedilo,
Paulilatino e Abbasanta; uno tra Norbello e Aidomaggiore e
sempre uno tra Soddì, Boroneddu e Tadasuni. Le tappe
fondamentali del lungo percorso che ha portato alla formazione
del sodalizio intercomunale sono state ripercorse ieri in aula.
È stato più volte rimarcato l’atteggiamento propositivo che
ha contrassegnato il confronto tra i paesi membri dell’Unione
e smentiti i presunti tentativi di prevaricazione nei confronti
degli enti minori. Il Consiglio si è poi soffermato a lungo
sulle prerogative del nuovo organismo sovraterritoriale.
«Permetterà di eliminare quelle sacche di inefficienza
che si creano nella gestione dei servizi» ha sostenuto
l’assessore Mario Zacchino, che per rispondere alle perplessità
manifestate dal consigliere Pino Meloni in ordine ai possibili
disagi derivanti dal decentramento dei servizi, ha illustrato
attraverso quale modello organizzativo funzionerà l’Unione:
«È la formula del back office e del front office - ha chiarito
-. Ci sarà una sede centralizzata dove sarà evasa l’intera
mole del lavoro amministrativo, ma lo sportello informativo sarà
operativo in ciascun comune». Il consigliere
d’opposizione Giovanna Carta e il vicesindaco Giacomo Meloni
hanno aggiunto che la razionalizzazione delle risorse economiche
e del personale della pubblica amministrazione, oltre che
favorire la condivisione e l’ottimizzazione dei servizi,
offrono anche opportunità di evitare gli sperperi che in molti
casi hanno generato le comunità montane. La discussione si è
chiusa con l’approvazione unanime dei servizi individuati per
la cogestione: il Suap, la biblioteca e il catasto. Maria
Antonietta Cossu