SEDILO.
                Da principali imputati ad accusatori. Gli amministratori
                comunali respingono l’accusa di aver boicottato l’Unione del
                Guilcer, rifiutandosi di sottoscrivere il protocollo d’intesa:
                «No, il nostro è stato solo un atto di coerenza e di lealtà
                istituzionale...». Così la maggioranza guidata da Angelo
                Putzolu sferra, proprio attraverso le parole del primo
                cittadino, una dura controffensiva all’indirizzo di coloro che
                l’hanno additato come principale artefice del fallimento.
                 Di più: Angelo Putzolu rilancia le accuse e rimprovera
                alla maggioranza dei sindaci di aver rinnegato gli accordi
                suggellati dai Consigli comunali, nel preciso istante in cui si
                erano assunti l’impegno a modificare lo Statuto una volta
                costituita l’Unione. E in questa particolare circostanza
                affondano le radici del dissenso, tant’è che il sindaco
                invita i suoi colleghi di Norbello, Abbasanta, Paulilatino,
                Tadasuni, Soddì, Boroneddu e Aidomaggiore a riflettere sui
                risvolti di un provvedimento che vanifica un accordo sul quale
                fino a pochi giorni prima c’era l’unanime consenso.  Nel
                difendere le ragioni che all’ultimo momento hanno trattenuto
                la delegazione sedilese dal sottoscrivere l’atto costitutivo,
                Angelo Putzolu si dice fermamente convinto di aver impedito che
                si consumasse una farsa clamorosa: «È sembrato di assistere a
                una puntata nostrana di “Scherzi a parte” anziché a un
                solenne momento istituzionale.», commenta sferzante,
                riferendosi a quanto accaduto lunedì. Per chiarire i contorni
                della vicenda in cui è maturata la scelta, il sindaco
                ripercorre a ritroso le fasi più salienti dell’ultimo,
                concitato periodo: «Il 13 ottobre è stata accolta la proposta
                di Boroneddu, Tadasuni e Soddì, che sanciva definitivamente
                l’accordo tra i nove Comuni dell’Ambito ottimale.», dice,
                «L’intesa verteva sulla proporzionalità delle rappresentanze
                in seno agli organi dell’Unione e in data 22 ottobre veniva
                votata all’unanimità dai gruppi consiliari di maggioranza e
                opposizione di Sedilo».  E secondo la sua versione a quel
                punto della vicenda sono state rimescolate le carte: «Poco
                prima di procedere alla firma dell’atto costitutivo il sindaco
                di Abbasanta dà atto dell’esistenza di un documento stilato e
                sottoscritto da sette Comuni il 24 ottobre a Norbello, tendente
                a impegnare i firmatari a modificare lo Statuto entro il 31
                dicembre. Qualora la modifica non fosse stata apportata
                Abbasanta avrebbe lasciato l’Unione, rinnegando di fatto gli
                accordi faticosamente raggiunti».  Insomma, Sedilo ha
                detto «no» per ragioni di coerenza. Maria Antonietta Cossu