ARDAULI.
                    La rivalsa della Cenerentola dell’Oristanese passa
                    attraverso il bando Domos. Il piano d’interventi
                    finalizzati al recupero edilizio dei centri storici
                    concepito dall’alleanza intercomunale stretta nel Barigadu
                    non ha avuto rivali né a livello provinciale né
                    sull’intero territorio isolano. La rete dei sette? comuni
                    coordinati da Ardauli ha ottenuto infatti dall’assessorato
                    regionale all’Urbanistica la valutazione più alta
                    relativamente alla qualità e al grado di conformità degli
                    elaborati progettuali.  Per l’Alto Oristanese si è
                    trattato di una vittoria su tutta la linea, considerato che
                    alle spalle del Barigadu si è piazzato un sodalizio
                    istituzionale che è espressione di un’altra sub-area
                    della provincia: il Guilcer. A capo della cordata di cui
                    fanno parte i piccoli centri di Soddì, Boroneddu, Tadasuni
                    e Aidomaggiore, c’è Ghilarza. L’esito positivo della
                    partecipazione al bando Domos da parte delle due intese
                    istituzionali va comunque al di là del beneficio economico,
                    perché è la dimostrazione di come le risorse umane dei
                    piccoli enti locali, spesso limitate per ragioni di budget,
                    siano in grado di produrre risultati apprezzabili alla
                    stessa stregua di municipalità con ben altre dotazioni
                    finanziarie e di organici a disposizione.
                     L’iniziativa regionale mira al recupero urbanistico
                    dei centri storici nella duplice prospettiva di
                    incrementarne il potere attrattivo, attraverso
                    un’operazione d’immagine, e di salvaguardare e
                    conservare gli elementi culturali e identitari che denota il
                    patrimonio storico-architettonico dell’isola. Il ruolo
                    degli enti locali è stato quindi quello di raccordo tra
                    l’iniziativa dei cittadini e l’istituzione regionale.
                     Le risorse disponibili per le otto province ammontano
                    a circa tredicimilioni 500mila euro e quelle stanziate per
                    l’Oristanese sfiorano quota un milione e 900mila euro.
                    Tenuto conto che i soggetti pubblici saranno finanziati sino
                    all’esaurimento delle disponibilità finanziarie, il
                    numero delle aggregazioni intercomunali che otterranno i
                    soldi si presume essere piuttosto esiguo, mentre saranno
                    molte le associazioni di enti locali che pur essendo state
                    ammesse ai contributi non percepiranno un euro. Nessun
                    dubbio sembra esserci per i sodalizi rappresentati da
                    Ardauli e Ghilarza, al primo e al secondo posto della
                    graduatoria. Virtuose si sono dimostrate anche le
                    aggregazioni che vedono capofila i Comuni di Gonnosnò e
                    Gonnostramatza, che occupano la terza e la settima
                    posizione. Poche possibilità hanno le reti che fanno capo
                    ai Comuni di Bosa (14º), Abbasanta (17º) e Solarussa
                    (19º).  Un capitolo a parte merita la condizione dei
                    paesi di Sedilo, Cuglieri e Laconi, che hanno partecipato al
                    bando attraverso la rete tematica di Titulos. Maria
                    Antonietta Cossu