16/01/08 - LA NUOVA SARDEGNA -Nuova vita per i centri storici grazie ai contributi del bando Domos

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Nuova vita per i centri storici grazie ai contributi del bando Domos

La Nuova Sardegna — 16 gennaio 2008   pagina 04   sezione: ORISTANO

 ARDAULI. La rivalsa della Cenerentola dell’Oristanese passa attraverso il bando Domos. Il piano d’interventi finalizzati al recupero edilizio dei centri storici concepito dall’alleanza intercomunale stretta nel Barigadu non ha avuto rivali né a livello provinciale né sull’intero territorio isolano. La rete dei sette? comuni coordinati da Ardauli ha ottenuto infatti dall’assessorato regionale all’Urbanistica la valutazione più alta relativamente alla qualità e al grado di conformità degli elaborati progettuali.  Per l’Alto Oristanese si è trattato di una vittoria su tutta la linea, considerato che alle spalle del Barigadu si è piazzato un sodalizio istituzionale che è espressione di un’altra sub-area della provincia: il Guilcer. A capo della cordata di cui fanno parte i piccoli centri di Soddì, Boroneddu, Tadasuni e Aidomaggiore, c’è Ghilarza. L’esito positivo della partecipazione al bando Domos da parte delle due intese istituzionali va comunque al di là del beneficio economico, perché è la dimostrazione di come le risorse umane dei piccoli enti locali, spesso limitate per ragioni di budget, siano in grado di produrre risultati apprezzabili alla stessa stregua di municipalità con ben altre dotazioni finanziarie e di organici a disposizione.  L’iniziativa regionale mira al recupero urbanistico dei centri storici nella duplice prospettiva di incrementarne il potere attrattivo, attraverso un’operazione d’immagine, e di salvaguardare e conservare gli elementi culturali e identitari che denota il patrimonio storico-architettonico dell’isola. Il ruolo degli enti locali è stato quindi quello di raccordo tra l’iniziativa dei cittadini e l’istituzione regionale.  Le risorse disponibili per le otto province ammontano a circa tredicimilioni 500mila euro e quelle stanziate per l’Oristanese sfiorano quota un milione e 900mila euro. Tenuto conto che i soggetti pubblici saranno finanziati sino all’esaurimento delle disponibilità finanziarie, il numero delle aggregazioni intercomunali che otterranno i soldi si presume essere piuttosto esiguo, mentre saranno molte le associazioni di enti locali che pur essendo state ammesse ai contributi non percepiranno un euro. Nessun dubbio sembra esserci per i sodalizi rappresentati da Ardauli e Ghilarza, al primo e al secondo posto della graduatoria. Virtuose si sono dimostrate anche le aggregazioni che vedono capofila i Comuni di Gonnosnò e Gonnostramatza, che occupano la terza e la settima posizione. Poche possibilità hanno le reti che fanno capo ai Comuni di Bosa (14º), Abbasanta (17º) e Solarussa (19º).  Un capitolo a parte merita la condizione dei paesi di Sedilo, Cuglieri e Laconi, che hanno partecipato al bando attraverso la rete tematica di Titulos. Maria Antonietta Cossu

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