ORISTANO.
Cassonetti stracolmi in periferia, regolarmente svuotati nel
centro storico. Sono gli effetti dello stato di agitazione
proclamato dai sindacati fra gli addetti al servizio del ritiro
del rifiuti solidi urbani per protestare contro il mancato
pagamento degli stipendi da parte della Sardinia Ambiente.
I salari relativi al mese di gennaio, e che dovevano essere
pagati entro il 15, ancora non sono arrivati e il guaio è che, a
quanto pare, non ci sarebbe stato ancora alcun segnale da parte
della ditta.
«Nemmeno uno straccio di comunicazione sui motivi del
ritardo o una data approssimativa sui pagamenti», tuona Piero
Luigi Medde, sindacalista della Cgil che qualche giorno fa ha
firmato la comunicazione dello stato di agitazione e la richiesta
al prefetto di attivazione della procedura di conciliazione.
«La situazione è grave e non riguarda unicamente gli
addetti al servizio in città, ma anche i lavoratori che operano
nei Comuni di Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Paulilatino,
Aidomaggiore», spiega il sindacalista, che dice: «Fino ad oggi
l’azienda si è limitata ad annunciare che non pagherà gli
stipendi, poi nulla. Silenzio, ma la situazione è gravissima, non
si può certo andare avanti in questo modo».
Il tutto sarebbe legato alla mancanza di liquidità
dell’azienda che da tempo non riceve dai Comuni il pagamento
delle fatture. «Nel caso di Oristano il ritardo è di cinque
mesi, perciò abbiamo chiesto al Comune di pagare direttamente gli
stipendi ai lavoratori, cosa che però non è avvenuta», afferma
ancora Medde. La situazione è difficile, se si considera che
soltanto a Oristano il problema investe trenta lavoratori. Il
rischio dello sciopero si fa sempre più forte, con tutte le
conseguenze facilmente immaginabili.
Ieri i lavoratori di Oristano si sono riuniti ancora una
volta in assemblea «Putroppo non abbiamo notizie da parte della
società - afferma Nanni Pes, delegato sindacale - la situazione,
come si può facilmente capire, è gravissima». Il delegato
aziendale spiega anche perchè la raccolta dei rifiuti stia
avvenendo a macchia di leopardo, con buona parte della città dove
i cassonetti vengono svuotati con grande ritardo. «In città sono
due le aziende che si occupano di questo servizio - dice -. Nel
centro storico opera la De Vizia, il resto della città è compito
della nostra azienda. Certo, una scelta che suona strana, ma non
dipende da noi lavoratori che chiediamo soltanto il pagamento
degli stipendi».
Ieri a tareda sera uno spiraglio. La Sardinia Ambiente
comunica che oggi provvederà al pagamento degli stipendi del
personale impiegato nell’appalto del Montiferru 2 e la Cgil
revoca immediatamente lo stato di agitazione. Ma in città il
problema resta.