SODDÌ. Salvaguardare e rivitalizzare il patrimonio
              etno-culturale espressione di alcuni tradizionali settori
              dell’artigianato prossimi al tramonto equivale a offrire ai
              territori economicamente sofferenti un’occasione irripetibile di
              mettere in luce le risorse immateriali, intrinseche dell’arte
              manuale, in vettori di crescita economica concepita su piccola
              scala.
               Da questo assioma scaturisce l’iniziativa
              istituzionale promossa sul territorio sardo con l’intento di
              recuperare una larga griglia di attività artigianali tipiche,
              molte delle quali in disuso. Le azioni da perseguire debbono
              rispondere al duplice obiettivo di tramandare alle nuove
              generazioni quelle conoscenze e competenze preservate ormai da
              pochi depositari e di produrre delle effettive ricadute sul
              tessuto produttivo delle realtà identificate come “scrigni”
              di antiche professionalità. Il richiamo al recupero dei valori
              della tradizione, con possibili risvolti di carattere economico,
              ha fatto breccia in molte amministrazioni della zona.
               Così diversi Comuni si sono consociati nell’intento di
              tradurre le indicazioni e le finalità contemplate dal bando
              regionale (in scadenza oggi) in un progetto organico teso a
              incentivare lo sviluppo del territorio esaltando le sue peculiarità.
              Per sei paesi del Guilcer questa amalgama di azioni e obiettivi
              trova la sintesi perfetta nello sfruttamento a fini turistici del
              bacino imbrifero dell’Omodeo, nella rivalutazione
              dell’artigianato artistico e nella promozione delle tipicità
              agro-alimentari con la prospettiva di inserirli in mercati di
              nicchia.
               All’iniziativa partecipano il Comune di Soddì -
              sostenitore dell’idea più originale tra quelle proposte dal
              partenariato - Ghilarza, Sedilo, Aidomaggiore, Tadasuni e
              Boroneddu. Tre sono le tipologie di artigianato locale da
              rivalutare nell’ottica di conservare la memoria storica e
              attingere da essa concrete opportunità occupazionali: la figura
              del maestro d’ascia, il maestro del lavoro a intreccio e il
              casaro specializzato nella produzione del tipico Casizzolu.
               La prima scelta è compatibile con la finalità di dare
              impulso al turismo sfruttando il lago. Del resto è proprio nella
              prospettiva di potenziare l’offerta turistica che svariati paesi
              si stanno attrezzando: è il caso della stessa Soddì, che ha
              realizzato un imbarcadero per l’attracco dei battelli. O del
              Comune di Aidomaggiore, che costruirà un porticciolo sulla sponda
              sinistra dell’Omodeo.
               Questo Comune vanta anche la paternità dell’idea che
              ruota attorno all’arte dell’intreccio (cestineria), cui si
              aggiunge la proposta di Sedilo inerente alla lavorazione del
              Casizzolu. Il programma fa perno principalmente sull’istituzione
              di botteghe-scuola, ideate per facilitare l’approccio dei
              giovani a realtà che rischiano di scomparire. Il massimale
              previsto per ogni soggetto proponente ammesso ai contributi è di
              100mila euro.
              Maria Antonietta Cossu