SEDILO.
                  L’intrico di rovi, sterpaglie e arbusti secchi che debordano
                  dai canali di scolo contigui alla provinciale numero 24 è
                  l’evidente conseguenza della carente manutenzione riservata
                  alla vecchia arteria che congiunge il territorio di Sedilo
                  agli agri di Aidomaggiore e Ghilarza. La vegetazione incolta
                  costituisce una pericolosa fonte d’incendi e da quando è
                  scoppiato il gran caldo è diventata motivo di forti timori
                  per i numerosi allevatori della zona e i proprietari dei
                  terreni confinanti con la strada sterrata. E alcuni di loro
                  criticano i tempi con quali il Settore Viabilità della
                  Provincia predispone gli interventi di pulizia per prevenire i
                  roghi estivi.  «Mentre sulle altre strade extraurbane le
                  operazioni di sfalcio vengono eseguite con una certa regolarità
                  nella stagione secca, da queste parti viene sistematicamente
                  trascurata.», ha fatto notare il proprietario di un podere,
                  «L’ultima volta che ho visto all’opera gli addetti alla
                  manutenzione è stato nel mese di febbraio».  Da allora
                  la vegetazione è cresciuta rigogliosa in entrambi i lati
                  della strada, dove ormai non c’è soluzione di continuità
                  fra i pascoli, gli olivari e i poderi caratterizzati dalla
                  presenza di querce o altre piante d’alto fusto, e le
                  cunette, dove le fiamme possono svilupparsi anche in modo
                  accidentale.  Magari per la noncuranza di un
                  automobilista che getta via un mozzicone di sigaretta: e a
                  questo proposito le cronache anche recenti insegnano come
                  quelli siano purtroppo episodi fin troppo frequenti.
                   «È necessario intervenire subito per prevenire
                  situazioni ad alto rischio», ha esortato il conduttore di un
                  terreno ricadente in agro di Aidomaggiore, «In questa zona un
                  incendio non controllato può assumere proporzioni davvero
                  disastrose». (mac)