GHILARZA. Il suo esordio nella scena sportiva provinciale
coinciderà con il debutto in campionato della squadra
femminile under 16, che domani affronterà la formazione
mogorese. In tempi record il Gsd Volley Ghilarza è riuscito
nella doppia impresa di creare e forgiare un florido settore
giovanile e di preparare quattro formazioni alle sfide sul
rettangolare di gioco. Nel mese di agosto si è costituita la
società di pallavolo, la prima della storia locale, se si
eccettua un precedente tentativo che non ebbe seguito. Nel
giro di qualche settimana i dirigenti sono riusciti a formare
un vivaio di 75 giovani atleti, riuscendo ad attrarre nel
gruppo persino aspiranti pallavoliste provenienti dal
circondario: Abbasanta, Norbello, Aidomaggiore, Sorradile e
Busachi. I risultati di una preparazione atletica intensa
hanno convinto lo staff tecnico a presentare sin da subito le
squadre nei rispettivi campionati di categoria, che per
l’under 14 e la seconda divisione cominceranno
indicativamente a metà gennaio. «Disputare gli
incontri di campionato servirà anzitutto per fare esperienza
e per creare occasioni di socializzazione, che resta lo scopo
principale dell’attività sportiva che stiamo portando
avanti», ha commentato il presidente Adriano Bachis,
aggiungendo che l’aspetto agonistico sarà privilegiato in
un secondo tempo: «Per il momento non ci sarà una squadra
titolare, le giocatrici si alterneranno di volta in volta per
consentire a tutte di macinare gioco». La preparazione
dei bambini del minivolley e delle formazioni femminili è
curata da un istruttore federale, Marco Arrù, e dagli
allenatori Cristian Carboni e Paolo Onida. Il tecnico (nella
foto) fa anche parte del direttivo presieduto da Adriano
Bachis. Il presidente è coadiuvato da Pinuccia Saba, cui sono
demandate le funzioni di cassiere, e dalla vicepresidente
Nadia Pinna, tra i primi a credere nella possibilità di
creare interesse attorno alla pallavolo. Una delle poche
discipline classiche che ancora mancavano nel composito
panorama sportivo ghilarzese e della quale, a giudicare dalla
massiccia adesione che ha fatto registrare, si sentiva la
mancanza. Maria Antonietta Cossu