Carnevale
breve quest’ anno ad Aidomaggiore. Solo pochi giorni
hanno permesso lo svolgimento dei festeggiamenti in onore
di "Zorzi" Re del Carnevale.
Il suono unico dell’ organetto, del triangolo e de
"su tumbarinu" hanno aperto le danze a partire
da Domenica 24, quando un
ristretto gruppo ha percorso le principali vie del paese
per riunirsi poi in "su Carruzu" fino a tarda
sera.Poca partecipazione ma il tanto giusto per avvertire
la popolazione che il Carnevale ha avuto inizio.
Partecipazione maggiore il 31 gennaio
seconda Domenica di Carnevale animata da un gruppo
più numeroso di persone fino ad arrivare a Domenica
7 febbraio terza domenica di Carnevale che, come
possono dimostrare le foto, è stata maggiormente sentita
dalla popolazione aidomaggiorese.
A far da padroni l’ 11 febbraio
sono stati i bambini che in onore del giovedì grasso
hanno festeggiato presso il Centro di Aggregazione Sociale
con il tradizionale "Ballo del Bambino".
I festeggiamenti sono poi proseguiti Domenica
14 febbraio vera Domenica di Carnevale. Dalle 16.30 in
poi in "Su Carruzu" si è riunito un gran numero
di persone rispetto alle giornate precedenti, forse
perché anche quest’anno l’ Associazione Turistica Pro
Loco ha voluto deliziarci con i tipici dolci carnevaleschi
e con il buon vinello aidomaggiorese. Per proseguire la
serata in allegria un gruppo spontaneo ha organizzato per
tutta la popolazione un ballo in maschera presso l’ex
circolo ARCI con tanto di trofeo per la maschera più
simpatica (per i bambini) e per la maschera più bella
(per i grandi). Il premio "maschera più
simpatica" è stato conferito al piccolo Gabriele
Caterinangeli, vestito da scienziato pazzo, mentre il
premio "maschera più bella" è stato conferito
a Gianmichele Piras nei panni di "Capitan
Ventosa".
Il gruppo spontaneo ha voluto offrire ai partecipanti un
ricco buffet di pizzette, tramezzini, panini, patatine,
vino e bibite varie.
Il lunedi e il martedi
di Carnevale è stato all’ insegna della tradizione.
Alcuni componenti del Gruppo Folk "Sa Cointrotza"
hanno voluto animare le due serate vestiti con gli antichi
e tradizionali costumi carnevaleschi paesani. Il lunedì
vestiti in bianco "a lenzolu" in segno di festa,
e il martedì vestiti in nero con gonna, scialle e
fazzoletto come segno di lutto per la fine del Carnevale.
Arricchimento importante per i costumi sono le
antichissime maschere "caritt’e monza"
riscoperte pochi anni fa e pubblicizzate anche in alcune
importanti sfilate dell’ isola.
Anche in questi due giorni la Pro Loco ha offerto a tutti
gustosi fatti fritti, lorighittas, rujolos, cannoli alla
crema, zeppole e bibite varie. A scrutare il gruppo
festante sono stati gli occhi del fantoccio Giorgio che
dopo aver assistito al canto de "Sa Laude de
Carrasegare" è stato brutalmente processato e
condannato al rogo chiudendo così le porte del Carnevale.
Altra giornata all’ insegna della tradizione è stata
mercoledì delle Ceneri (al quale si riferiscono le
immagini riportate in questa pagina) dove gli uomini
vestiti di nero e con il viso tinto dal sughero bruciato
girano per le case del paese piangendo e disperandosi a
causa della morte di "Zorzi" alla ricerca di
uova, latte, farina e di tutto ciò che può occorrere per
far cucinare alle donne "sas zippulas", le
frittate che verranno poi consumate tutti insieme presso
il Circolo ARCI.
Ringraziando la Pro Loco e tutti coloro che hanno voluto
partecipare alle giornate per tenere vive le nostre
tradizioni vi saluto calorosamente.
Davide Carta |