Ogni
anno, nel pomeriggio del 23 giugno, i bambini e le bambine di
Aidomaggiore, dopo aver degustato "Sa Pipia de Santu
Juanni" (bambola di pasta), si recavano in campagna per
raccogliere le tipiche erbe aromatiche: “S' Abuleu” (mentuccia
selvatica), "S'isoppo" o (issopo) e “Sa Zizia
pudica” (margheritine bianche o pratoIine), che
opportunamente legate all' architrave della porta d'ingresso
delle case, sarebbero servite per allontanare, coi loro
profumi, i pipistrelli, le zanzare, le formiche ecc.
Nei campi vicini al paese, i ragazzi si preoccupavano di
affastellare gli steli delle fave secche (canna e fae) o altre
stoppie per realizzare "Sos Fogulones". Questi,
venivano allineati in ogni via del paese, e potevano essere
accesi solo quando i tocchi delle campane annunciavano la fine
del vespro, o “s' ora de s' orazione”. Quando le fiamme
s'innalzavano e i loro bagliori illuminavano la sera, i
giovani più temerari saltavano, a croce "Sos Fogulones"
e man mano che le fiamme si affievolivano, li seguivano tutti
gli altri, grandi e piccoli, certi che quel rito li avrebbe
preservati, per un anno, dal mal di pancia.
Intanto le persone che sostavano intorno, intrecciando tra di
loro il dito mignolo diventavano " comares e compares de
frores" dopo aver recitato l'apposita formula:
- Comare, comare de Santu Juanni, de Santa Maria, bois seis
comare mia. Domanda: (A bois o a foste?) Vi do del voi o del
lei?. Il "tu" non esisteva.
I compari invece recitavano cosi:- Compare, compare de Santu
Juanni, de Santu Matteu, bois seis compare meu.
(A bois o a fostè?).
Quando le fiamme dei “Fogulones" si spegnevano, i
partecipanti si intrattenevano a chiacchierare e a bere
qualche buon bicchiere di vino o il caffè, per le donne.
A mezzanotte, ogni padrona di casa, si alzava dal letto per
aspergere la propria abitazione con "S'Abba Muda"
che durante il pomeriggio era riuscita a portare dalla fonte,
con le brocche in terracotta, senza proferir parola con
nessuno (muta) durante il tragitto. Era questa un'impresa
alquanto difficile perché la gente, in quella giornata,
sostava lungo le vie del paese e faceva di tutto per indurre
le giovani, che trasportavano l'acqua a parlare.
Se si riusciva a superare la prova, "S’Abba Muda"
assumeva il potere magico di allontanare i fantasmi o (pantumas)
dalle abitazioni.
Il giorno 24 giugno aveva luogo la festa religiosa: la messa e
in tempi più remoti anche la processione con il simulacro del
Santo.
Raccontato
e scritto da Maria Fadda il 23/06/03 in occasione della festa
de "s'abba muda" organizzata dalla Pro Loco in Via
Santa Barbara.
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Da alcuni anni, questa festa è stata riscoperta dalla Pro
Loco. Viene scelto un rione e su una strada interna di
questo, vengono fatti i “Fogulones” rinnovando così la
tradizione. Quest'anno è stata scelta la Via Binzale e le
foto, che è possibile ingrandire, si riferiscono a questa
manifestazione. I "Fogulones" vengono accesi
all’imbrunire. Verso le ore 22 inizia la cena alla quale
sono invitati tutti i partecipanti e, mangiando, bevendo e
discorrendo, si arriva fino a tarda notte.
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