Aidomaggiore, 12 - 13 - 14 dicembre 2006
           
festa di SANTA LUCIA

Note e foto (che è possibile ingrandire) di M.Luisa Bellu

indici: TRADIZIONI  - GENERALE

Ad Aidomaggiore la festa di S. Lucia, che inizia il 12 dicembre con il canto dei Vespri in onore della Santa, è esclusivamente religiosa.
Anche quest’anno tutto si è svolto secondo la tradizione. Il 13, giorno della festa, alle ore 11 è iniziata la processione con la bellissima statua lignea di Lucia, portata da quattro confratelli delle varie confraternite, nel classico percorso lungo le vie del paese. Subito dopo, la S Messa che è stata officiata da Don Porchedda della Parrocchia di S. Giovanni evangelista di Oristano e concelebrata da nove sacerdoti venuti dai paese della forania. A Don Porchedda è stato affidato il compito di una bella ed impegnativa omelia con panegirico della Santa.
La festa si è conclusa con il tradizionale rinfresco a base di dolci sardi, bibite e vino bianco offerto a tutti i fedeli dalle friorisse uscenti de s’impreu di S. Lucia (ndr del quale l'autrice di queste note faceva parte assieme a Stefania Muroni, Elvira Piras e Teresa Carta).
La devozione verso questa Santa ha radici antiche e Aidomaggiore ha sempre onorato e festeggiato Lucia. Io stessa, ricordo un festa molto bella; da bambina io e le mie sorelle l’aspettavamo con ansia poiché era una delle poche occasioni per vedere le bancarelle dei “torronai” e soprattutto dei giocattoli, che sostavano sotto la bellissima pianta di olmo che c’era al centro della Piazza Parrocchia
(l’aspetto religioso, passava sicuramente in secondo piano!).
I miei genitori ricordano che da bambini una delle grandi attrazioni della festa erano il tiro a segno e il gioco dei dadi che loro chiamavano “a su pibiri pibiri”.

Anticamente si faceva una grandissima festa e nei ricordi dei nostri anziani si avverte una nota di nostalgia per quei tempi passati. Narrano che la fede, la devozione e l’amicizia caratterizzavano i giorni del 12, 13 e 14 dicembre (quest’ultimo giorno di “S. Lughiedda” festa più intima solo per gli
Aidomaggioresi). Tutto il paese partecipava alle celebrazioni religiose e con sforzi  davvero molto grandi, vista l’indigenza dei tempi, offriva ospitalità e ristoro, anche per svariati giorni, ai tantissimi fedeli che arrivavano dai paesi limitrofi, in particolare da Sedilo. A questo riguardo esiste tutta una letteratura di storie divertenti e aneddoti legati a questi pellegrini che durante la festa, oltre alla Santa, onoravano, a volte in modo esagerato, il buon vino offerto dagli Aidomaggioresi.