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“Sa Cointrotza” |
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Il termine “Cointrotza” deriva dall’unione
delle parole “Coa Introtza” che significa Coda Intrecciata. Ancora
oggi, ad Aidomaggiore, quando una persona tenta di fare dei raggiri o
degli imbrogli gli si dice “non mi fetzas cointrotzas” (non farmi
delle cointrotzas). La prima parte del ballo ha un ritmo lento, una sorta
di introduzione che serve per richiamare i ballerini e fare in modo che si
dispongano per il ballo, formando un cerchio tenuti per mano, con le
stesse tenute all’altezza del gomito e le braccia adiacenti al corpo,
cadenzando il ritmo dell’introduzione con passetti alternati tra piede
destro e sinistro, molleggiando sulle ginocchia per enfatizzare la cadenza
con tutto il corpo. La direzione dello spostamento è sempre verso
sinistra. Durante questa prima parte si effettuano delle serpentine –
“furriaduras” – che proseguono poi più accentuate quando inizia la cadenza vera e propria del ballo,
con ritmi più accelerati e marcati in modo deciso da “su tumbarinu”
(tamburo tradizionale). La cadenza del passo viene in questa fase
enfatizzata anche dal sollevamento alternato delle braccia. Viene suonata con Organetto Diatonico,
“Tumbarinu” e Triangolo. Questi ultimi due strumenti vengono costruiti
da artigiani locali: il triangolo è in acciaio e si suona con un
batacchio dello stesso materiale; su Tumbarinu, che è lo strumento più
caratteristico, è costituito da una cassa cilindrica, anticamente in
sughero rivoltato e attualmente in latta, alla quale vengono applicate due
membrane in pelle cruda di cane, cucite su due cerchi in legno, tra i
quali sono applicati dei tiranti in spago di canapa intrecciato, che
vengono tesi da dei registri in pelle cucita ad anello. La membrana
anteriore viene percossa da due batacchi in legno di melograno (per la
leggerezza), mentre quella posteriore ha la funzione di risuonatore, la
cui frequenza caratteristica è ottenuta mediante una treccia sottile di
crine di cavallo (sa ena), tesa lungo il diametro e regolata da una vite
in legno fissata alla cassa. Il tamburo viene sostenuto dal polso del
braccio sinistro, mediante una sorta di maniglia in pelle regolabile. Sia
il tamburo che il triangolo hanno delle proporzioni ben precise per
generare “quel” determinato suono. |
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