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Festività
di Sant’Antonio de su Fogu.
La festa è organizzata dalle Confraternite di “Santa Rughe”, “su
Rosariu” e “su Segnore” alle quali si uniscono altri gruppi
spontanei “Sotzios” per adempiere una promessa o semplicemente per
divertirsi.
I preparativi iniziano nel
mese di dicembre con l’individuazione e il taglio de “Sas Tuvas”
(grossi alberi cavi ), della legna da far bruciare assieme a queste
e il trasporto nel prato antistante il Nuraghe Sa Jua. Questa operazione
è una festa nella festa in quanto è l’occasione per ritrovarsi
assieme, preparare “Sas Tuvas” e mangiare, bere e cantare.
Fino a qualche decennio fa il taglio delle “tuvas” veniva fatto con
sole asce e scuri e il trasporto con i carri trainati dai buoi; per questi
motivi i preparativi iniziavano anche nel mese di novembre perché in
dicembre, se il tempo era brutto, si rischiava di non poter accedere in
campagna con i carri. Ora, con le motoseghe e i trattori, tutto è
diventato più semplice.
La mattina del 16 gennaio i membri delle Confraternite e dei “Sotzios”
si ritrovano al Nuraghe Sa Jua e caricano sas tuvas e la legna sui
rimorchi dei trattori e di qualche autocarro. Si rimane nel prato del
Nuraghe fino alle 13 circa, mangiando,
bevendo e cantando. Il corteo parte subito dopo le 13 per arrivare
alla Chiesetta di San Gavino dopo qualche ora. Si impiega tanto tempo
per percorrere un chilometro e mezzo, perché è usanza fermarsi e
offrire a tutte le persone che si incontrano qualche bicchiere di buon
vino.
Dall’anno scorso, per motivi di sicurezza, è stata interrotta
un’usanza secolare che era quella di depositare e bruciare sas tuvas
nello spazio, per questo predisposto, davanti alla Chiesa di San Gavino.
Le tuvas ora vengono erette in Via San Gavino nella discesa davanti
all’Asilo. Ogni tuva viene, nella parte cava, riempita di arbusti e
legna fine in modo che possa prendere fuoco facilmente. Verso le ore 17
tutte le tuvas sono accese e prima che inizi il Vespro di S. Antonio
vengono benedette dal Parroco.
Fino a tarda sera le tuvas sono circondate di gente. I responsabili delle
confraternite e dei Sotzios controllano che brucino regolarmente e
continuano a offrire e offrirsi del buon vino.
La cena inizia verso le 21. Ogni gruppo ha predisposto un locale dove
mangiare (generalmente maialetto da latte arrostito) e gustare “SA TZIRICAS” e “SA PANADA o
SU TUREDDU” che sono dolci tipici costituiti
da un impasto di vino cotto, mandorle, noci, uva passa e farina cotti nel
forno.
E’ usanza dopo cena andare a visitare gli altri gruppi e ricevere le
visite di questi.
La festa “de sas tuvas” termina qualche ora prima dell’alba quando
quasi tutti, dopo questa grande faticata,
rientrano a casa lasciando “sas tuvas” che bruciano ancora.
Il 17 gennaio, giorno della festa di Sant’Antonio, si celebra la messa
alle ore 11 in onore del Santo sempre nella Chiesa di San Gavino. La
statua di Sant’Antonio, viene portata in processione prima della Messa.
La festa di S. Antonio segna l’inizio del Carnevale. La domenica
successiva al 17 di gennaio, infatti, escono le prime maschere e iniziano
i balli a “su Carruzzu”. |