Domenica
23 aprile si è svolto il “trekking archeologico” lungo un
percorso panoramico fra i più belli del nostro paese.
Tutti gli iscritti, si sono ritrovati nella Piazza Parrocchia. Erano
presenti fra gli altri, anche alcuni amici di Ghilarza,
Bonarcado, il presidente della Pro Loco di Seneghe, i nostri
nuovi compaesani provenienti dalla Toscana e perfino degli amici
milanesi, in visita in Sardegna con i nostri compaesani Giuliano e
Maria Pasqua. |
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Con
il solito quarto d’ora di ritardo, il gruppo è partito,
affrontando la prima dura prova: la salita de “s’Iscala”. Dopo
questo rodaggio, servito per “rompere il fiato”, ci si è
inoltrati via via all’interno della natura più selvaggia,
percorrendo, poco al di sotto della sommità dell’altopiano, dei
sentieri che, mostrando le rare bellezze della valle, con le verdi
colline che incorniciavano sullo sfondo il lago Omodeo, ci hanno
condotto fino al fondo valle. Quaggiù, fra uno scivolone, qualche
caduta e una risata, si è attraversato il fiume, dopodiché si è
fatta una breve sosta a “sa rocca de brancazzu”, prima
dell’impegnativa salita verso “Sanilo”. |
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A
Sanilo c’è stato un breve rinfresco con acqua, vino, formaggio
salumi e crostate, queste ultime gentilmente offerte dai molti
simpatizzanti della pro loco, che da sempre sostengono queste
iniziative
Il
percorso è ripreso alla volta del sito di “Sa Tanca ‘e s’Ozzastru”
dove, per motivi di tempo, si è potuta vedere solo una delle
importanti tombe di giganti presenti. In compenso però si è potuto
ammirare quello che forse è il panorama più bello del nostro
paese, che da li sembra proprio “il vecchio addormentato” di una
celebre canzone. |
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Infine,
attraverso i sentieri di “Nuraghe Riu”, si è giunti, ormai
abbastanza stanchi, a “su Cuzzone ‘e s’ortu”, e infine
al paese, da dove si sono riprese le auto alla volta di Santa
Greca. Qui era già tutto pronto per il pranzo, infatti, le
dirigenti della pro loco, con uno staff da cucina d’eccezione
(Italo, Beppy e Gianni Vidili), si erano preoccupati fin
dall’alba di approntare tutto, per rigenerare il fisico e lo
spirito dei molti partecipanti.
A
tavola, fra i circa 110 banchettanti, erano presenti anche il
sindaco e i membri della compagnia di caccia “Mira Trotta”,
che avevano gentilmente offerto la carne di cinghiale, che
costituiva la base del menù. Infatti, oltre che essere stata
cucinata in due diversi modi, la carne di cinghiale è anche
servita per preparare lo squisito sugo che ha condito gli
gnocchetti sardi. |
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Tutto
si è svolto per il meglio, favorito da una splendida giornata,
e la pro loco ha ricevuto tanti ringraziamenti e complimenti sia
per l’organizzazione, sia per la bellezza del percorso e sia,
soprattutto, per i cuochi, che hanno preparato un pranzo
veramente delizioso. Ma non è finita qui: ci sono stati anche i
soliti canti e balli, immancabili in situazioni simili.
Il
direttivo della pro loco si è mostrato soddisfatto per la
riuscita dell’iniziativa, soprattutto perché chi ha
partecipato ha colto lo scopo della stessa, che è quello, come
di tante altre, di vedere sempre tanta gente allegra e
spensierata, che lasci perdere ogni tanto i problemi quotidiani
e si diverta, tranquilla e serena, e soprattutto consapevole che
nelle nostre realtà siamo troppo pochi per non essere uniti,
perché le cose che ci uniscono sono troppe. |
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