note
di M. Atzori su AIDOMAGGIORE
Il paese di Aidomaggiore è posto al
centro della Sardegna su una
collina ad ovest del lago Omodeo. Il suo nome deriva dal latino Aditus Major
sardizzato Aidu Majore (Passaggio principale). Poiché era situato nel passaggio
obbligato da chi attraversava il Tirso per recarsi nell’altopiano, questo è
testimoniato dalla presenza, fino a poco tempo fa, di una strada lastricata di
periodo romano in località Mandras che portava all’ingresso del
villaggio.
Il ritrovamento di ossidiana, ceramiche nuragiche ed innumerevoli tombe ed
iscrizioni di età romana, nei dintorni del paese, fanno pensare che il
territorio era abitato sin dal periodo neolitico.
Un’antica leggenda dice che il villaggio abbia avuto origine da due caprari
che risiedevano nel nuraghe di Zedde. In effetti nel declivio nord est della
collina del nuraghe si trova “Cortesusu”, il rione più antico del paese,
con le casette basse costruite con pietra basaltica e fango. Sempre in questa
zona, è presente il toponimo “Sos Forraghes” (le fornaci) che ci fa pensare
ad una fabbrica di tegole, e altre ceramiche, che però si è persa la memoria.
E’ probabile che in periodo romano vi fosse presente un “castrum” un posto
di guardia per il controllo sulla importante via di comunicazione.
Il paese vero e proprio dovrebbe avere i natali attorno all’anno mille come
primo nucleo abitativo che in seguito venne accresciuto dall’arrivo dei
profughi dei villaggi vicini, Liqueri (S. Greca), Sa Bastia, Uras e infine
Ruinas (Santa Barbara).
In periodo giudicale la villa (paese) di “Aidu” (così si chiamava) faceva
parte del Giudicato di Arborea, nella Curatoria del Guilcier, al confine col
Giudicato di Torres.
I rappresentanti di Aidu parteciparono al trattato di pace, tra Eleonora
d’Arborea e Giovanni I° d’Aragona, col majore de villa Leonardo de Riu più
otto juratis, questo evidenzia che fosse già da allora un grosso centro, in
quanto Guilarci (Ghilarza) aveva nove juratis solo uno in più di Aidomaggiore.
- Nel 1410, Aidomaggiore divenne un villaggio del Regno catalano - aragonese di
Sardegna.
- Nel 1412 l’abitato e la ex curatoria del Guilcier furono concessi a Leonardo
Cubello in cambio di una forte somma di denaro prestata da questi al re.
- Nel 1417, per contrastare il potere del Cubello, il re Alfonso il Magnanimo
diede il paese a Giovanni Corbera.
- Nel 1426 Corbera lo vendette ad Antonio de Sena.
- Alla morte di de Sena, l’abitato passò al cugino omonimo, conte di Sanluri
al quale, però, fu sequestrato per debiti.
- Nel 1450 il re di Sardegna consentì a Salvatore Cubello di occupare
l’intera ex Curatoria.
- Nel 1463, aidomaggiore entrò a far parte del marchesato di Oristano.
- Nel 1470 con l’estinzione dei Cubello, il paese fu concesso a Leonardo de
Alagòn, al quale fu confiscato per fellonìa il 15 ottobre del 1477.
Nel 1479 i rappresentanti del paese chiesero al re di non essere
sottoposti a vincolo feudale e di poter dipendere direttamente dalla Corona;
dopo qualche anno ottennero questo privilegio.
Aidomaggiore divenne allora un villaggio dell’Ocier Real, per il quale fu
istituita la carica del “ricevitore del marchesato di Oristano e contado del
Goceano” (1481 – 1560), sostituita in seguito da quella di “reggente la
Tesoreria Generale del Regno”.
Mantenne questo tipo di regime fino all’abolizione del feudalesimo nel 1838.
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