Così
cominciano i Gosos a Santa Rughe composti da Melchiorre Murenu
di Macomer che morì nel 1854, precipitando da un dirupo,
probabilmente spintovi da sicari, la sera della morte,
Murenu si trovava nella sua casa nelle vicinanze della chiesa di
Santa Croce fu condotto al dirupo che si trova
nei pressi della vicina chiesetta e gettato giù.
Anche quest’anno, la messa di Santa Croce, come da tradizione,
è stata celebrata nella chiesa di San Gavino che è sempre
stata la sede de sa cufradia de Santa Rughe dal 1629.
Don Tonino, dopo la processione, nell’omelia, ha fatto gli
auguri alla confraternita ricostituita nel 2002 e che compie
dieci anni, ha ringraziato per l’importante servizio svolto in
questi anni. Ha sottolineato lo stato precario in cui versa la
nostra chiesetta, infatti le crepe nei muri presenti nella
sacrestia della confraternita e nella cappella del Cristo si
stanno allargando a vista d’occhio e, se non si interviene
tempestivamente è a rischio di crollo.
Dopo la messa, il Priore e le Prioresse hanno offerto un
piccolo rinfresco a tutti i partecipanti alla funzione.
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