ZIZI BARRANCA
è ricordato in queste righe dalla nipote Antonella  Barranca aiutata anche dalla Zia Clelia, figlia del nonno Zizi.
           (ndr - si ringrazia per la collaborazione, tecnica e non solo, l'amico TINO BARRANCA figlio di tiu Zizi) -

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AIDOMAGGIORESI DA RICORDARE

GENERALE

RASSEGNA DELL'ORGANETTO

Zizi Barranca nato ad Aidomaggiore il 01/09/1912, morto il 13/04/1999. Sin da bambino inizia a strimpellare un vecchio organetto appartenente al padre, come tantissimi altri aidomaggioresi (non a caso Aidomaggiore veniva indicata come “Sa idda de sos sonadores”).
Dotato di una voce estremamente squillante inizia a cantare nelle feste, esibendosi anche sul palco con famosi cantanti a chitarra come Leonardo Cabitza e Salvatore Virdis.

Quando, purtroppo, improvvisamente viene a mancare  sua sorella, nonno rimane fuori dal giro per diversi anni; in seguito si dedica esclusivamente  a suonare i balli sardi (molto suggestiva la sua esecuzione “de Su ballu antigu”) specie nelle chiese campestri per le novene, per i matrimoni, per carnevale e in occasione della festa per la visita di leva dei ragazzi di Aidomaggiore e dei paesi vicini. (ndr. allora per la visita di leva si andava a Ghilarza ed era usanza, per avere il divertimento assicurato, portarsi al seguito il suonatore con la fisarmonica e “qualche” bottiglia di vino).

Nonno Zizi era molto affezionato alla sua fisarmonica diatonica a 48 bassi madreperlata, costruita su ordinazione a Stradella; sopra la quale oltre alle sue iniziali, fece incidere una scritta a lui molto cara “Isviluppadi grillu”.

Negli anni 50 nonno debutta come cantante a Radio Sardegna accompagnato da un altro bravissimo suonatore Aidomaggiorese Finanzelu Mura. In paese la trasmissione era  seguitissima, anche se in quegli anni gli apparecchi radio erano pochissimi. Per ascoltare la trasmissione le persone del vicinato si riunivano tutte insieme in una delle poche case dotata di apparecchio radio.

Nicola Valle, presentatore della trasmissione di canti popolari sardi, ha definito nonno Zizi “il prezzemolo delle feste” perché oltre a suonare, come ho detto precedentemente, era un bravissimo cantante, non a caso ha sempre fatto parte, come mesu oghe, de “Su cuntzertu “, coro a quattro voci (che accompagna anche i riti della Settimana Santa).
Appassionato della musica sarda diceva sempre che una festa non era bella se mancava il suonatore.

In occasione della 1a rassegna dell’organetto è stata consegnata una targa ricordo al figlio,  Zio Tino, ed è stata proposta una vecchia registrazione “de Su ballu antigu” eseguito da Nonno (clicca per ascoltare).

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