Sant’Antoni ‘e su fogu 2007
                                      di Adele Virdis e Mario Atzori

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S. ANTONIO 'e su fogu 2006 - 2005

Anche quest’anno si è rinnovata ad Aidomaggiore la secolare tradizione dei festeggiamenti di Sant’Antonio abate con l’accensione “de sas Tuvas”. Questa tradizione è un’usanza pre-cristiana propria dei festeggiamenti in occasione del solstizio d’inverno, quando il sole bambino ricominciava a crescere. Si trattava di una cerimonia propiziatoria per il nuovo anno durante la quale si sacrificavano gli alberi in onore del sole. Questo dato è confermato da una epistola di Papa Gregorio Magno ai vescovi sardi, in cui affermava che nonostante l’avvento del cristianesimo i sardi continuavano ad adorare legni (tuvas) e pietre, queste tradizioni venissero integrate con feste di santi cristiani, cosicché l’origine pagana venisse nel tempo dimenticata. Questo è il caso di Sant’Antonio Abate, santo di cui si conoscono diverse leggende sarde legate al fuoco, una di queste narra che il santo eremita sia sceso all’inferno con una ferula per rubare il fuoco ai demoni.
Sant’Antonio Abate nacque a Coma in Egitto (l’odierna Qumans), nel 251 e morì nel 356 all’età di 105 anni, è considerato l’iniziatore del monachesimo cristiano e chiamato Abate perché patriarca di tutti gli eremiti. La sua biografia ci è stata tramandata da Sant’Atanasio, un suo discepolo, che lo definisce il “fondatore dell’ascetismo”.
A Sant’Antonio Abate viene affidata anche la protezione del bestiame domestico, per questo viene raffigurato in compagnia di un porcellino, che quindi non rappresenta il demonio tentatore, come molti erroneamente pensano. Viene invocato soprattutto per la salute del corpo, data la sua lunga vita, e in particolare per le malattie della pelle. Uno speciale potere gli viene attribuito per la guarigione  di bruciori epidermici e soprattutto dell’ herpes zoster, una dolorosa affezione cutanea, nota per questo come “fuoco di Sant’Antonio”.
Torniamo ad Aidomaggiore e ai preparativi per la festa. La mattina del 16 gennaio è luminosa e tiepida, quasi primaverile, e i confratelli di Santa Croce si sono radunati presso il nuraghe Sa Jua, dove già da diverso tempo si trovavano le tuvas, per accendere il fuoco ed arrostire la carne, in attesa di caricare i tronchi cavi sui trattori per trasportali in paese e sistemarli nello spazio apposito, antistante la chiesa di San Gavino. Alla compagnia dei confratelli,  verso  le 12.00

si sono uniti  anche i giovani de “su Sotziu” e il gruppo dei cacciatori, e tutti insieme hanno consumato l’abbondante pasto. Subito dopo sono arrivati anche i confratelli del Rosario e del Santissimo Sacramento. E’ arrivato così il momento di partire. Caricati i tronchi, sui trattori trova posto tutta la compagnia, che con suoni e canti e soprattutto una buona scorta di vino, si parte alla volta del paese, invitando tutti coloro che si incontrano durante il tragitto. Giunti presso la chiesetta e sistemati gli alberi, si procede all’accensione, mentre le campane chiamano i fedeli al canto dei vespri, in onore del Santo. Prima del canto dei vespri , Don Tonino ha proceduto alla benedizione del fuoco, utilizzandone le braci per incensare il Santo, durante la celebrazione. Al termine della celebrazione ogni compagnia si raduna presso la propria sede per la cena, che si conclude con canti e balli.
La mattina del 17, giorno del ricordo del Santo, la festa continua con la celebrazione della Santa Messa, preceduta dalla processione con il simulacro del Santo per le vie del paese. Le compagnie si riuniscono per il pranzo che conclude i festeggiamenti.

 
Anche quest’anno la festa di Sant’Antonio apre la strada al carnevale, che inizierà la prossima domenica (21 Gennaio), con l’uscita per le vie del paese dei giovani con gli strumenti tipici: tamburo, organetto e triangolo.

A tutti voi che leggete: “Annu como cun salude”.

LE FOTO, fatte in collaborazione con Mario Atzori, sono ordinate in quattro pagine raggiungibili cliccando sul  titolo  delle stesse  riportato  a destra di questa scritta.

Nuraghe Sa Jua: carico de sas tuvas nei trattori e partenza per S. Gavino;
corteo con sas tuvas dal Nuraghe a San Gavino;
arrivo a San Gavino e posizionamento de sas tuvas;
accensione, Benedizione de sas tuvas e Processione;