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           CARATTERISTICHE
          E POSIZIONE GEOGRAFICA 
          Aidomaggiore
          (ab. 750), è situato quasi al centro della Sardegna, a 250 metri sul
          livello del mare e possiede una vasta e meravigliosa campagna. Essa si
          estende dall'altopiano per Borore, ai confini del territorio di
          Dualchi e Sedilo, fino alla riva del lago Omodeo e via via alle
          campagne di Ghilarza e Domusnovas Canale. 
          Il terreno fertile, in gran parte coperto di vegetazione, presenta
          notevole asperità, un paesaggio caratteristico, prosperoso di
          oliveti, vigneti ed alberi da frutto. A monte del paese, una distesa a
          forma circolare di querce da sughero,
          quasi a difesa di una buona parte del suo territorio: l'agricoltura, e
          soprattutto la, pastorizia, sono state fino a qualche decennio fa, le
          risorse del paese. 
          In diversi punti della campagna di Aidomaggiore, in prossimità di
          nuraghi e di alcune chiesette campestri, un po' distanti dal paese,
          sono visibili i resti di villaggi, nei quali possiamo trovare
          abbondante materiale archeologico, che più avanti cercherò di
          descrivere. 
          I nuraghi non occorre cercarli, ci vengono incontro ad ogni passo col
          loro aspetto severo e misterioso. I grossi macigni coperti di muschio
          e levigati dal vento ci parlano di popoli austeri e bellicosi che
          vivevano in comunità, coltivavano la terra, fondevano i metalli,
          foggiavano fra l'altro figure di dei, di donne, di guerrieri. 
          I nuraghi sono le famose costruzioni preistoriche della Sardegna, di
          forma tronco-conica, che la leggenda vuole costruiti dai giganti,
          uomini di smisurata grandezza, mitici figli del Cielo e della Terra.
          Aidomaggiore ne vanta un numero rilevante, tanto che il «Nuovissimo
          Melzi» lo cita con «molti nuraghi»: il suo numero si aggira sulla
          cinquantina, sparsi qua e là nei punti più alti della sua campagna.
          La maggior parte sono più o meno in rovina, ma ve ne sono diversi che
          ancora si presentano integri, fra i quali citerò: “Sa Jua”,
          “Sanilo” e “Tosingalo”. Quest’ultimo è il più imponente,
          il più maestoso di tutti.
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